Eccomi qui, a scrivere il primo commento di questa pagina ancora intonsa con quel misto di emozione, timore ed entusiasmo che caratterizzano, credo, l' inizio di ogni nuova avventura. Un' avventura questa che ha preso il via quasi per caso ma che mi stimola, mi gratifica e mi onora. Sapere che le goliardate che scrivo quasi quotidianamente sul blog ormai da cinque anni, vengono apprezzate al punto da sollecitarne la raccolta è un po' come una promozione "sul campo" che lungi dal pensare di meritare, vivo spocchiosamente (ah, la vanità umana! ) come una sorta di "premio alla carriera" che nel mio caso, vivaddio, non viene consegnato postumo come spesso succede, ahahah. Per questo ringrazio vivamente quanti hanno suggerito e supportato l' idea di questa pagina. Il materiale con cui riempire questo spazio di certo non manca. Per fortuna ho conservato molti dei miei scritti di questi anni, quelli che reputavo più spiritosi, arguti, "graffianti", simpaticamente dissacranti, perchè non volevo che andassero persi.
Anche nella vita reale io non butto mai via niente, conservo e stivo. Pure cose inutili per la maggioranza delle persone ma che per me hanno un valore sentimentale: biglietti del cinema, dei concerti, degli autobus e dei treni che mi hanno condotto in luoghi che volevo visitare, lettere, cartoline, vecchi libri. Addirittura abiti smessi, che so già che non indosserò mai più ma che non dò via perchè mi riportano alla mente le varie epoche e le varie vicissitudini della mia vita. Insomma "le buone cose di pessimo gusto" di gozzaniana memoria che però per me sono ricordi preziosi. Anche i miei interventi sul blog, i versi, i commenti leggeri che hanno accompagnato le varie tappe della carriera di Valerio sono stati conservati e adesso posso attingere ad un "serbatoio" piuttosto corposo. Si tratta solo di andare a ritroso nel tempo. Ho deciso infatti di cominciare questa raccolta pubblicando le composizioni in versi in ordine cronologico, "dalle origini ai giorni nostri" diciamo così. Rileggendoli adesso, dopo averli tirati fuori "dal baule in soffitta", mi rendo conto che i miei primi esperimenti erano piuttosto elementari, delle filastrocche senza tante pretese. Diciamo che con l' andar del tempo mi sono "perfezionata". E pure il "graffio" è diventato più incisivo. La stessa cosa ho notato per le baggianate in prosa: da commenti misurati, tranquilli, moderati, negli anni sono passata a interventi più taglienti, sferzanti, ficcanti. Insomma la metamorfosi da personcina "perbene" a carogna si può considerare quasi del tutto compiuta! E direi che come preambolo, quanto scritto possa bastare. Non mi resta che cercare di concludere in maniera originale. Per onorare la terra che mi ha dato i natali ma anche per celebrare già ad inizio pagina colui per cui il blog è nato e continua a vivere, vorrei riportare un canto popolare siciliano tra i più belli e conosciuti. E mi piace inserirlo perchè sembra proprio che sia stato cucito addosso a Valerio, per quanto lo rappresenta. Come se lo avessero composto prendendo lui come fonte di ispirazione. E mettendolo come incipit so bene di non fare il mio "interesse" perchè leggendo questi versi antichi e immortali…..il confronto con quelli miei che seguiranno, rivelerà impietosamente cosa è la vera arte e cosa invece lo "strimpellare" rime per diletto.
La mia presentazione in versi non poteva mancare ma giuro che questa è l' unica composizione che vede me come protagonista.
QUESTA SONO IO!
Come Valerio sono isolana essendo verace siciliana. Tangaloa è il mio pseudonimo, sì, lo so, è brutto e anonimo ma nella vita sono Maria e mi hanno fatto la cortesia di darmi un nome così bello, posso vantarmi almeno di quello! Son mite e sensibile oltremisura, così mi ha fatto madre natura. Ho nella gente fiducia infinita, vivo in un “mondo di frutta candita”! Sono romantica, gran sognatrice e basta un niente per farmi felice. Mi piaccion le piccole, semplici cose: un sorriso sincero, i cespugli di rose, il mare di notte, un cielo stellato, l‘ odore dell‘ erba, farfalle su un prato. A casa, da tempo, mi danno per matta difendo Valerio a spada tratta ! Persona ed artista di raro pregio, il sostenerlo è un gran privilegio. Affascinata dal primo minuto da quella voce che sembra velluto, da quel ragazzo serio e profondo, per me il più bravo cantante del mondo. Di perfezione è il maggior esponente il suo carisma è prepotente, quella sua arte talmente evidente inebria l‘ anima, il cuore e la mente. Forse la rima è una forma desueta per dire che Vale è di un altro pianeta. Senza altro indugio allora smetto e mi congedo con frase ad effetto: stretta la foglia, larga la via vi ho detto tutto e questa è Maria!
Per la serie “la prima poesia non si scorda mai”.
Questa è la composizione in versi che ha dato inizio alla mia “carriera artistica”…. alla faccia dell’ arte! Ahahah.
Da allora un po’ di cose sono cambiate (principalmente l’ addio alla Emi) ma, stranamente, la descrizione che è sempre attualissima rimane quella riguardante la piagnona.
Composta il 28 luglio 2009
LA FILASTROCCA DELLO ZERBINO
Alla scuola va il bambino
e dall’ oste lo Zerbino,
onde accade che al mattino
è già ubriaco il poverino.
Disse Rudy all’ Alboni:
“Occhio, Marco, ai mutrugnoni!
Te lo dico cuore in mano,
prendi, orsù, Napolitano!
Lascia stare il ricciolone
che sarà una delusione!”
Ma era brillo il poveretto
e perduto l’ intelletto,
si affannava con ardore
in difesa al cantautore!
Ma se Napo ha ‘ste virtù,
perchè non l’ hai preso tu?
Or Zerbino fa una pena
all’ eroe di “Maddalena”,
quel Valerio bistrattato
ma dal pubblico osannato!
Dei musicisti, grandi talenti
con lui suonano più che contenti.
Sono quattro, molto affiatati
e da quell’ angelo conquistati!
E lo Zerbi, che furbone,
fa la figura del (…) fanfarone .
Ve lo dico a mezza bocca,
la “sabbiata” a lui gli tocca.
E credendola un grande talento,
racconta in giro “che portento!”
Lei urla, strepita e si sfianca
ma dietro al cucciolo sempre arranca!
Mentre Valerio dai riccioli belli
non ha bisogno di tanti orpelli.
La sua voce strepitosa
rende la vita meravigliosa!
E la Emi gongolante
si compiace di quel “brillante”!
A Zerbino, poverino,
solo la gioia di un contentino:
due dischetti platinati
ma saranno meritati?
La tramontana, per ritorsione,
pensa di dargli una lezione.
“Che superbo” dice il vento
“lo castigo in un momento!”
Con un soffio, mamma mia,
lo Zerbino vola via!!!!!
E finalmente, il protagonista per eccellenza di tutte le mie "opere" celebrato per la prima volta per come si conviene.
Oltre agli elogi rivolti a lui non manca una "buona" parola per ciascuno degli "insegnanti" di "Amici" (che all' epoca aveva chiuso i battenti da poco).
A riprova del fatto che la predisposizione alla "zampata", in me cominciava a palesarsi.
Composta il 5 agosto 2009
FILASTROCCA PER VALERIO
Filastrocca per Valerio
tra il giocoso e il semiserio.
Filastrocca in rima o in prosa
per questa stella luminosa.
Lui su tutti ha gran vantaggio
anche se è ancora all' inizio del viaggio.
Segue il suo sogno con perizia,
le nostre anime ognor delizia.
Non ti curare degli invidiosi,
nè degli attacchi calunniosi.
Perchè la tua è un' anima bella:
quanto hai sbagliato, cara Graziella!
Mortificasti il suo grande talento,
lui ha sfondato con "Sentimento".
E pure il platino si è meritato,
debitamente incorniciato.
Gli preferisti "l' emozionatore":
che ti perdoni Nostro Signore!!!
Ed a proposito del cantautore,
or si cimenta nel ruolo d' attore?
Con quella lignea, cupa espressione,
già me lo immagino: che successone!
L' altra dis–Grazia, determinata
portabandiera di quella boiata:
signorina, che tristezza
con 'sta CONSAPEVOLEZZA!
Quella, Valerio ce l' ha in abbondanza
anzi, tranquilla, che gliene avanza!
E' CONSAPEVOLE del suo valore,
di esser tra tutti sempre il migliore.
Di te che dire, maestro di danza?
Nel tuo delirio sei andato ad oltranza.
Lo denigrasti con grande baldanza,
per il tuo abbaglio non c' è speranza!
Dicesti a Valerio "carisma di un sasso"?
La voce di altri è il vero salasso!
Dimenticando la buona creanza,
io ti consiglio: "stagli a distanza".
Ora tu invece, vuoi far l' amicone:
spiacente, hai perso una grande occasione!
E poi, chi altri manca all' appello?
Ah, il discografico! Sempre quello!
Rosica, rosica, caro Zerbino:
non lo avrai mai un tal gioiellino!
Fortuna c' è Jurmy, insegnante del cuore,
il mecenate, lo scopritore.
Per il suo allievo prediletto,
nutre davvero profondo affetto.
Quel 5 ottobre, ci ha presentato
'sta meraviglia del creato!
Tutti scoprimmo in quel momento
il più bell' astro del firmamento!
Un benvenuto al prode Rapino
che lo accompagna nel nuovo cammino.
Tu, produttore internazionale,
fanne un artista di fama mondiale!
Cosa ti rende, Valerio, speciale?
Indole nobile! Mente geniale!
Cosa fa di te un gigante?
Chiaro, il tuo fare accattivante!
Encomio solenne ai tuoi genitori
che ti han trasmesso dei sani valori.
C' è di che essere orgogliosi
dei risultati portentosi!
La filastrocca io ti ho dedicato,
per ringraziarti di ciò che mi hai dato:
quella stupenda voce divina
e la tua anima cristallina.
E le emozioni che sai regalare
che non si possono quantificare.
E poi la dolce timidezza
ma accompagnata da grande fierezza.
E quel cuore tuo sincero,
da cui traspare solo il vero.
E aggiungerei lo splendente sorriso
che è l' anticamera del paradiso.
Il mio rimare, un pò elementare,
non ha l' intento di impressionare.
Non ha pretese di altisonanza
è solamente un abbraccio a distanza.
Sei formidabile, caro Valerio
e qui il discorso si fa più serio.
Noi ti auguriamo un brillante destino
con buona pace dello Zerbino.
Che per la stella di "Maddalena"
la vita sia sempre radiosa e serena!
Credo sia superfluo spiegare a quale giornalista io abbia dedicato questa composizione…..il "cucciolo di presunzione" fu un' orrenda etichetta appioppata a Valerio che ancora oggi, a distanza di anni, indigna.
Attraverso questi versi ho anche fatto una sorta di riassunto di quella famigerata finale di "Amici" che tutti ricordiamo con raccapriccio.
C' è pure un riferimento a due giornalisti che all' origine erano pro Valerio ma che con l' andar del tempo, "misteriosamente", hanno cambiato parere e conquistato un posto di prestigio nella categoria dei voltagabbana!
Quanto è mutevole l' animo umano!
Composta il 27 settembre 2009
LA FILASTROCCA DEL GIORNALISTA
C' era una volta un cabarettista,
nel tempo libero giornalista,
al "Bagaglino" lui lavorava:
non era meglio se continuava?
Il poveretto, simil–Occhetto,
si distingueva per essere affetto
da una congenita antipatia:
era ormai cronica la malattia!
Un brutto giorno, lo sventurato,
in un programma venne invitato,
a giudicare delle esibizioni
era seduto tra i "sapientoni".
C' era un ragazzo, arte pura,
era un talento da paura,
su di lui (che grande sbaglio!)
tutta la sera fa il tiro al bersaglio.
L' apoteosi della questione,
fu un' infelice definizione:
gli disse "cucciolo di presunzione"
e scatenò una rivoluzione!
Ma non smontò il nostro grande campione
che di eleganza gli diede lezione!
Disse Valerio, con fare burlesco:
"Ho mai cenato con lei al suo desco?
Anche volendo, non ci riesco!"
Quello, per contro, lo guarda in cagnesco.
Furono due le sole persone,
che contrastarono quel sapientone!
Il buon Giordano, lui sì, competente
tutta la sera rimase silente,
mal sopportando quell' insolente
quel giornalista così dissenziente.
Il Mangiarotti, fuori dai denti:
"Come lo Scanu, son pochi i talenti!"
Ma in tutta quella concitazione,
manco fu preso in considerazione.
Rimase voce fuori dal coro,
chi altri difese quell' ugola d' oro?
Solo quei due, dalla sua parte,
in quello scempio montato ad arte!
Andò così quella brutta finale
ed il ricordo ancora fa male.
Ancor peggiore fu il verdetto
che lasciò il pubblico interdetto.
Per gli estimatori, un' umiliazione
quella seconda posizione,
non era sua, non gli spettava:
solo il primato lui meritava!
Ma ora è lontana quella finale,
tra le vergogne è da archiviare.
Fu solamente la "messa cantata"
di una vittoria predestinata!
Il nostro Vale che è superiore,
non perde certo il buonumore,
non ha bisogno di quella vittoria,
per ammantarsi di vera gloria.
Già il giorno dopo comincia il riscatto
per quell' ignobile, vile misfatto
e prontamente vien ripagato
con un successo strameritato!
Disse la mamma con fare prudente:
"Calma, Valerio non ha vinto niente".
Invece Vale ha vinto di brutto,
l' amore del pubblico non è già tutto?
In questo Vale la fa da padrone,
con nessun altro c ' è competizione .
Lui è il più amato, il prediletto
e questo fatto a qualcuno sta stretto.
Allor giù invidia e supponenza,
frasi cattive, insofferenza.
Ma, per fortuna, anche cose carine
che seppelliscono le frecciatine .
Fu la Nannini, signore e signori,
a dissipare i malumori,
disse: "Il talento, se c' è, viene fuori!"
Mise a tacere i detrattori!
E non solo queste le uniche lodi,
si susseguirono altri episodi:
Zero, Antonacci, Ramazzotti,
dalla sua voce rimangon sedotti!
Li ringraziamo con tutti gli onori,
oh benedetti tra gli intenditori!
Quello che in seguito è poi successo,
lo sappiam tutti, è storia di adesso.
Grande tripudio, gioia infinita,
Vale ha il secondo lavoro in uscita!
Veleggia sicuro, il nostro emergente,
verso un successo ancor più travolgente!
Ed il "buon" Aldo è un ricordo sgradito,
più che lontano direi scolorito!
Lui non fu certo un bravo veggente,
nel suo giudizio fu troppo imprudente.
Convien che mai più se ne riparli
di chi i talenti sa solo annientarli!
La filastrocca adesso è finita;
non so nemmeno se sia servita
ma se è riuscita a strappare un sorriso
è un bene che l' Aldo sia stato deriso!
E veniamo alla prima “prova poetica” in siciliano.
Già, ho voluto misurarmi anche con il dialetto. E il risultato mi ha talmente soddisfatto da indurmi a riprovarci anche in seguito.
Protagonista assoluto di questa composizione è ovviamente ancora il nostro eroe.
Spesso lo abbiamo paragonato ad un angelo.
Da qui l’ idea di inventare un improbabile dialogo tra il Signore e (appunto) gli angeli, i quali quando nasce Valerio si sentono minacciati: è troppo perfetto!
Per una volta, insieme alle doti canore parliamo anche di quelle estetiche.
E’ bello. E allora…..diciamolo!
Rivolgendomi a Valerio, ho usato alternativamente il “tu” e il “voi” altrimenti non mi sarebbero venute le rime.
Inoltre poichè nella mia zona “io” si dice “iò”, con l’ accento sulla “o”, è d’ uopo leggerlo così per non perdere la musicalità dei versi.
Composta il 16 ottobre 2009
A VALERIO
Quannu nascisti tu, facci di suli,
l‘ angili ricurrìnu ‘nnò Signùri.
Ci dìssinu scantàti: “Principàli,
chistu mala figura ‘nni fà fari!”
Ci dissi lù Signùri: “E nun è tuttu,
sintìti a vuci e mi ‘nni dati àttu,
chistu sarà cantanti cu cuntrattu,
si vi lu dicu iò, è prestu fattu!”
Puru u Signùri si livò u cappeddu,
davanti a ‘stu picciottu bravu e beddu.
Ccossì in terra sarda tu nascisti,
drittu du Paradisu tu scinnìsti,
lu deci aprili è jornu furtunatu,
merita di nun èssiri scurdatu.
La tò billizza è talmenti evidenti
ch’ è sutta l’ occhi di tutti li ‘ggenti,
stralùci d’ ogni parti e d’ ogni via,
trema la terra quannu vidi a ‘ttia!
Billizzi vui nn’ aviti senza fini,
‘ssi denti perli, ‘ssi labbra rubbìni,
ucchiuzzi malandrini, ucchiuzzi latri:
ma commu ti li fìci ‘ssa tò matri?
Cchiù beddu di n’ Arcangilu vui sìti,
cu ‘ssi paroli e modi sapurìti,
vui ‘ncantàti a tutti unni passàti,
iò cridu ca vi fìcinu li fati!
Beddu pi quantu è bedda la matìna,
beddu commu la stidda tramuntàna.
U Signùri ti la dèsi ‘ssà ‘ccillenza
e u cori n’ arrubbàsti di putenza!
Ci ‘nni sù beddi e ci ‘nni sunnu tanti,
tu sulu resti ‘mpressu ‘ntà la menti!
Cchiù beddu di lù suli risplinnenti,
cchiù beddu puru di l’ oru lucenti.
Anzi, lù suli ‘un voli cchiù affacciari
pirchì si scanta di lù tò splindùri!
D’ un angilu aviti li capiddi,
i vostri occhi pàrinu dù stiddi.
Ma la cosa cchiù bedda è a vostra vuci,
ccossì putènti e puru ccossì duci.
Di la vucca vi nèsci latti e mèli,
giùvini, ca parìti un San Micheli!
Pi paìsi, città, pi terra e mari
vi canùscinu tutti a lù cantari.
Si un sulu jornu iò nun sentu a ‘ttia,
‘stu cori mòri di malincunìa.
Binidìttu lù Dio ca ti mantèni,
cchiù tempu passa e cchiù ti vogghiu beni.
Tutti li grazii chi vui ‘ddumannàti,
vi li cuncèdi Dio, ca ù mègghiu sìti!
Canta Valerio, canta e fatti onùri,
chi mi ti binidìci lù Signùri!
Si canti sani u cori d’ ogni pena,
viva Valerio e tutta à Maddalena!
TRADUZIONE
Quando sei nato tu, faccia di sole,
gli angeli protestarono col Signore.
Gli dissero spaventati (preoccupati): “Principale,
questo brutta figura ci fa fare!”
Disse loro il Signore: “E non è tutto,
sentite la voce e me ne darete atto,
questo sarà cantante con contratto,
se ve lo dico io, è (sarà) presto fatto!”
Anche il Signore si levò il cappello,
davanti a questo ragazzo bravo e bello.
Così in terra sarda tu sei nato,
dritto dal Paradiso tu sei sceso,
il dieci aprile è giorno fortunato,
merita di non essere scordato.
La tua bellezza è talmente evidente
che è sotto gli occhi di tutta la gente,
riluce da ogni parte e da ogni via,
trema la terra quando vede te!
Bellezze voi ne avete senza fine,
quei denti perle, quelle labbra rubini,
occhietti malandrini, occhietti ladri:
ma come te li ha fatti la tua mamma?
Più bello di un Arcangelo voi siete,
con quelle parole e modi piacevoli (deliziosi),
voi incantate tutti dove passate,
io credo che vi abbiano fatto le fate!
Bello per come è bello il mattino,
bello come la stella tramontana.
Il Signore te la diede questa eccellenza
e il cuore ci hai rubato di prepotenza!
Ce ne sono belli e ce ne sono tanti,
tu solo resti impresso nella mente!
Più bello del sole risplendente,
più bello anche dell’ oro lucente.
Anzi, il sole non vuole più sorgere
perchè ha paura del tuo splendore!
Di un angelo avete i capelli,
i vostri occhi sembrano due stelle.
Ma la cosa più bella è la vostra voce,
così potente e pure così dolce.
Dalla bocca vi esce latte e miele,
giovane, che sembrate un San Michele!
Per paesi, città, per terra e mare
vi riconoscono tutti dal cantare (dal canto).
Se un solo giorno io non sento te,
questo cuore muore di malinconia.
Benedetto sia Dio che ti sostiene,
più tempo passa e più ti voglio bene.
Tutte le grazie che voi domandate,
ve le concede Dio, perchè il migliore siete!
Canta Valerio, canta e fatti onore,
che ti possa benedire il Signore!
Se canti guarisci il cuore da ogni pena,
viva Valerio e tutta la Maddalena!
Questo è stato un esperimento con i titoli delle canzoni dei primi due dischi di Valerio.
Ho cercato di costruirci delle rime intorno ed è stato piuttosto complicato in quanto bisognava utilizzare necessariamente quelle parole.
Sono comunque riuscita a inserirci dentro tutti i titoli ad eccezione di quelli inglesi che proprio, anche mettendoci buona volontà, non sarei mai stata in grado di rimare.
Composta il 28 ottobre 2009
LE TUE CANZONI
Valerio, che ricordi, che splendide emozioni,
dacchè ci regalasti le tue grandi canzoni.
Tutte sono stupende, tutte si fanno amare,
perchè sono le tue e tu sì, che sai cantare!
La prima volta in cui sentimmo SENTIMENTO restammo catturati, rapiti in un momento.
Fu estasi, delirio, somma magnificenza,
un gran canto d' amore, gran prova d' eccellenza.
Poi è stata la volta di DOPO DI ME,
un brano accattivante, davvero adatto a te.
Cosa sarà DOMANI , di questa tua carriera?
Andrai molto LONTANO perchè non sei chimera. NON DIRMI NO, Valerio, non essere modesto,
il tuo valore, ormai, a tutti è manifesto. PER TE si è superata nostra madre natura,
ti ha dato intelligenza, bellezza e anche bravura.
Il pubblico ti adora, ormai ESISTI TU e come te, stai certo, non ne nascono più! RICORDATI DI NOI, che gran bella canzone,
già dal primo ascolto ci mandò in confusione.
Parla di giovinezza, di sogni, desideri
e come chi la canta, ci e’ entrata nei pensieri.
Se tu dovessi chiedermi: "LACRIMA o sorriso?"
Sempre e solo il secondo, voglio sul tuo bel viso!
Quel viso tanto perfetto da sembrar disegnato,
mai vorremmo vedere nè triste nè adombrato.
Se poi un brutto pensiero si insinua nel tuo cuore,
fà che non si soffermi, tu CANCELLALO AMORE. DICONO CHE 6 1 STUPIDA, anche a me l' hanno detto
da quando il tuo talento mi ha tolto l' intelletto.
Scandiscono i tuoi brani tutte le mie giornate
che da quel 10 aprile sono più colorate.
Ti riservi la vita soltanto cose belle
e su di te una pioggia di POLVERE DI STELLE!
La composizione che segue l' ho sempre considerata il momento più "alto" di tutta la mia produzione. E non solo perchè è il mio primo acròstico ma anche per le parole delicate, sentite e profonde che ho scritto a Valerio.
Credo di non essere stata mai più, in seguito, così "appassionata" come in questa poesia. Non sembro quasi manco io quando scrivo carinerie, ahahah.
Comunque all' epoca fu un esperimento talmente apprezzato che una zia realizzò addirittura un video con una serie di foto di Valerio e il sottofondo di "Polvere di stelle".
Leggendo la prima lettera di ogni rigo dall' alto verso il basso, apparirà come per incanto il nome a noi così caro.
E visto che ho voluto strafare, al nome ho aggiunto un soprannome che altro non poteva essere se non "VOCE DIVINA".
E' stato complicato comporre rispettando le lettere iniziali obbligatorie oltre alle normali rime finali ma per essere la prima volta che mi mettevo alla prova, credo che il risultato sia stato discreto.
Due cose importanti mi preme sottolineare: 1) L' aggettivo "altero" del secondo rigo sta per "fiero" non per "arrogante" o "borioso".
E' stata una scelta necessaria perchè non potevo usare "fiero" dal momento che di fierezza parlo anche nella parte conclusiva del componimento. 2) Anche se alla fine di qualche verso ci sono le virgole, il verso successivo inizia necessariamente in maiuscolo per rispettare l' acrostico.
Composta il 30 novembre 2009
IL TUO NOME
Voce che in tutto il mondo non ha eguale Aspetto altero, incedere regale. Limpido emblema sei di perfezione E il tuo successo non è un' illusione. Rara e preziosa quella tua bellezza, Ispira protezione e tenerezza. Oh, che tu possa esser sempre amato! Sei come fiore puro e delicato. Ci incanti con magie, con sortilegi, Adorno tu sei dei migliori pregi. Nessuno sarà mai alla tua altezza, Unico sei per arte e per dolcezza! Virtù che non si posson decantare, Ogni cosa che tocchi fai brillare. Classe e raffinatezza son tuo vanto E sei latore di sublime incanto. Dio ti ha mandato in terra per mostrare In che consiste l' arte del cantare. Vento lieve che l' anima accarezza, Insuperato esempio di fierezza. Non vincoli di sangue ma di cuore A te ci legano, e infinito amore !
Tra le date che i fans di Scanu ricorderanno a vita, c' è sicuramente il 18 dicembre del 2009.
Fu proprio quel giorno che, divulgata la lista dei partecipanti all' imminente festival di Sanremo, scoprimmo che anche Valerio sarebbe stato sul palco dell' Ariston.
Quanto avevamo aspettato quel momento: finalmente una ribalta degna del talento di "The Voice"!
Ricordo ancora l' euforia, la gioia incontenibile, i festeggiamenti fino a notte fonda che hanno caratterizzato quella memorabile giornata.
Io, com' è mio costume, festeggiai anche in rima!
Composta il 18 dicembre 2009
SANREMO!
Si è realizzato anche il sogno supremo,
Vale tu canti sul palco a Sanremo!
Grande tripudio, gioia, letizia
c' è a questo mondo un pò di giustizia.
E finalmente una "stella" vera
incanterà la ridente riviera.
Sul quel proscenio ornato di fiori,
per te gli applausi saranno fragori.
Diventeranno le note alchimia
e come sempre sarà magia.
Anche l' orchestra sarà strabiliata,
mai udito un cantante di tale portata.
Quel palco che ospita il grande evento
è il giusto sfondo per il tuo talento.
Che sia esperienza fruttuosa e felice,
quella è per te la più bella cornice.
Degli "avversari" nessun timore,
noi lo sappiamo che tu sei il migliore!
Non ci sian giochi nè macchinazioni
e che trionfino i veri campioni.
Stai certo, unanime sarà il consenso
neanche vent' anni e sei già così immenso!
Possa concedere a te il destino
di sollevare il dorato leoncino!
Ma anche se ciò non dovesse accadere
saremo al tuo fianco, non devi temere.
Comunque vada la competizione,
sarai per sempre il nostro campione.
E tutta Italia vedrà sul serio
di cosa è capace il nostro Valerio.
Uniti e compatti noi ti sosterremo,
In bocca al lupo, ammalia SANREMO!
Tra le varie composizioni in versi che ho scritto, non poteva certo mancare quella dedicata alle zie.
Ovviamente non ho citato il nome di ciascuna, mi ci sarebbe voluta l’ enciclopedia in dodici tomi. Ma una menzione speciale l’ ho fatta alla “decana”, la nostra Peonia che all’ epoca si faceva ancora chiamare Nonnapersa.
Visto che si era in prossimità del Natale, quella volta la poesia fu un modo simpatico per fare gli auguri a tutti gli abitanti del blog.
Composta il 20 dicembre 2009
FILASTROCCA DELLE ZIE
Valerio, quante zie ti sono capitate
amabili, simpatiche, a volte un po’ imbranate.
Ci son le “tecnologiche”, quelle che fan striscioni,
quelle che scrivon rime ascoltando canzoni.
E poi, ma già lo sai, c’ è pure qualche zia
che fa torte e dolcetti di alta pasticceria.
Ci sono le zie pesti, le serie, le burlone,
ci sono quelle timide e quelle mattacchione.
Rappresentiamo quasi tutte le professioni
e siamo provenienti da tutte le regioni.
Ci sono gli studenti, i prof e gli avvocati,
ci son le casalinghe, ci sono gli impiegati.
Ci sono le lombarde, le sarde, le toscane,
ci son le calabresi, pure le siciliane.
Ci sono poi le liguri, laziali, le pugliesi,
ci son le marchigiane, ci sono le abruzzesi.
E ancora piemontesi, poi venete, campane,
ci sono le trentine, ci sono le emiliane.
E poi, tra le più giovani, a chiudere in bellezza
c’ è pure una zia svizzera che da oltralpe ti apprezza.
E tutte abbiamo un sogno, da cui nessuna è indenne,
trascorrere la vita attaccate alle transenne!
E poi ci son gli zii, che sono in minoranza
ma aggiungono sapore a tutta la pietanza.
Di numero saremo forse un po’ più di cento,
tutti insieme una forza, siamo un vero portento.
Per Nonnapersa, mitica, menzione un po’ speciale
i sondaggi, che croce, la fanno tribolare.
Col suo piglio deciso, che sembra un maresciallo,
bacchetta ogniqualvolta la votazione è in stallo.
E per finire lei, la nostra condottiera,
solerte e infaticabile da mane fino a sera.
Lei ha creato il blog con indefesso impegno,
lei è la nostra guida, lei il nostro sostegno.
Valerio, se scrutassi in fondo ai nostri cuori,
ci troveresti, insieme a tutti gli altri amori,
quello per te, nipote virtuale e non diretto,
ci è bastato uno sguardo, subito è stato affetto.
Sarà perchè sai rendere ogni cosa speciale,
sarà che aspettavamo una voce celestiale!
E adesso per concludere, dico in forma ufficiale: AUGURI VALERIO E ZIE, DI UN MAGICO NATALE!
Per il Natale del 2009 facemmo a Valerio un regalo (il piumone "tempestato" di stelle che riportava alla mente la ben nota canzone) che in seguito avremmo visto immortalato in diverse foto, segno tangibile di apprezzamento (almeno così ci piace pensare).
Di seguito, sia la dedica sia la poesia che scrissi in quella occasione.
Per te, il primo Natale da artista affermato.
Per noi, il secondo da quando ci sei entrato nel cuore.
E' stato un privilegio conoscerti.
Lo è ancora di più continuare ad amarti.
Possano i tuoi Natale futuri, essere tutti felici come quello del 2009.
AUGURI VALERIO!
Composta il 21 dicembre 2009
BUON NATALE
Un piccolo presente al nostro beniamino,
per la cui grande arte ringraziamo il destino.
Nessun regalo, è vero, sarà mai sufficiente
per ciò che hai suscitato nel cuore della gente!
Te lo vorremmo scrivere con un inchiostro d' oro
che sei il nostro adorato, il più grande tesoro.
Ma il bene non si può nè scrivere nè dire,
è solo con il cuore che lo si può sentire!
E allora ti mandiamo qualcosa di speciale
per esser lì con te, per il Santo Natale.
L' immensa volta del cielo che al mondo fa da tetto,
ha posato il suo manto di stelle sul tuo letto.
Nelle notti d' inverno ne sentirai il tepore,
ti avvolgerà un abbraccio di luce e di calore.
Ce l' avrai sempre addosso la "polvere di stelle",
colorerà i tuoi sogni solo di cose belle!
Quegli astri saran lì con il loro bagliore,
ti terran compagnia senza fare rumore.
Quella tua voce calda che dell' incanto è figlia,
semina ovunque amore, ai sogni rassomiglia.
Hai creato dal nulla questa grande famiglia,
un buon Natale a te, la nostra meraviglia!
Quella che segue è la composizione in versi dedicata alla categoria infima che (ahimè) ben conosciamo, composta da quegli individui che hanno fatto del lecchinaggio il loro stile di vita.
A poche settimane dall’ inizio del Sanremo di Valerio, avevano già cominciato le grandi manovre per la sua demolizione artistica (l’ accanimento ha radici antiche!!!) e per la beatificazione di altri partecipanti.
Letti i giudizi “allegramente dispregiativi” degli scribacchini (un titolo per tutti: “giornalisti soddisfatti per Noemi e perplessi per la presenza di Scanu”. ) non mi trattenni dal “rispondere per le rime”.
E fui anche ottima veggente….”si inchinerà Sanremo a questo gran talento“.
E infatti si è inchinato: il leone, Vale ce l’ ha sulla mensola di casa!
Con buona pace dei “voltagabbana dietro compenso”!
Composta il 6 gennaio 2010
IL SOLITO GIOCO
Ecco che ricominciano coi soliti giochini,
gli illustri dottoroni, i prodi scribacchini!
Che personaggi cupi, che esseri sinistri,
ci vuole un gran coraggio a chiamarli giornalisti.
Fate il vostro lavoro ma fatto con criterio,
smettete una buona volta di massacrar Valerio.
Io noto con sgomento che non han perso il vizio
di dare a cuor leggero il lor “sommo” giudizio.
E pure il buon Giordano ci fa il voltagabbana?
Certo che esiste al mondo gente parecchio strana.
E come un film già visto ma male interpretato.
sento anche questa volta gran “puzza di bruciato”!
Cos’ è, dovete “spingere” forse un altro pupillo,
preparando il terreno, tenendo alto il vessillo?
Che dite di Valerio? Presuntuoso e viziato?
Ma come fate a dirlo? Lo avete mai incontrato?
E poi non è di questo che dovete dissertare,
piuttosto della sua arte e di come sa cantare!
Forse vi fa paura l’ evidente eccellenza!
E allora, andate altrove a dispensar “sapienza”!
Stavolta, cari miei, non funzionerà il trucco,
Valerio su quel palco vi lascerà di stucco.
E’ giovane ma è unico, canta con sentimento,
si inchinerà Sanremo a questo gran talento.
Essendo voi perplessi, dovete denigrare?
Ha ragione Tonino: andate a lavorare!
E visto che non convincono nè i platini nè gli ori,
ABBASSO i giornalisti e …….VIVA i muratori!!!
L' onore di essere protagonista della mia seconda prova in siciliano è toccato a Napolitano. Tra meridionali ci si intende.
Quel ragazzo ha sempre cercato (all' epoca di "Amici") il confronto, la competizione con Valerio. Ma non si è mai reso conto che non è possibile alcun paragone tra loro.
Volendolo proprio fare, è lui a uscirne con le ossa rotte.
In questa composizione, già dal titolo ho voluto prendere le distanze.
Chiamo Valerio affettuosamente per nome, come siamo abituati a fare, e Luca per cognome.
Composta l' 1 febbraio 2010
VALERIO E NAPOLITANO
Iò pi Valerio ci perdu la vita.
Napolitano? 'Un ci passu 'nta strata!
U primu è gioia, billizza infinita
e lu secùnnu mi renni 'llagnata.
Valerio canta e ristora li cori
e Luca pi l' invidia si ‘nni mori.
Valerio ‘nni varda e u cori trapassa,
Luca spiràmu chi ‘mpaci ‘nni lassa!
Ci dissi a Valerio lu Signùri:
"Ti dugnu iò sta vuci, fatti onùri."
A Luca: "Iò pi ‘ttia chi pozzu fari?
Mi dispiaci, ‘un ti pozzu aiutari!"
Lu Signùri, in realtà, sbagghiò li dosi,
ci dèsi sulu a Valerio tutti cosi:
billizza, gran bravura e curtisìa,
all' autru sulu ‘nvidia e gilusìa.
A Valerio ci dèsi un gran talentu,
a Luca ci lassò sulu u lamentu.
A Valerio u dipincìu un gran pittùri,
pi Luca si scurdànu li culùri.
Lu povireddu stàci sempri affrìttu,
ci pari chi ‘ccossì ‘nni fa cchiù effettu.
Si senti già arrivàtu, un gran cantanti
ma cu Valerio nun ci pòti nenti!
Di Sanremo u vulìa fora ma ‘un si potti
e ora nun ci dormi cchiù la notti.
Si pò sapìri a quali scòla andàsti,
chi ‘ccossì priputènti ti facìsti?
Luca, nun ti la dari ‘ssa ‘mpurtanza,
penni pi la Sardegna la ‘bbilànza!
Valerio è u mègghiu, nun ti duni pàci?
Iò ti cunsìgghiu statti mutu e taci.
E nun ti la pigghiàri ‘ssa gran pena,
nun pò cumpètiri cu re da Maddalena.
Luca, tu la pirdìsti la partita!
Valerio, bona furtùna e bona vita!
TRADUZIONE
Io per Valerio darei la vita.
Napolitano? Non passerei neanche nella strada! (dove abita)
Il primo è gioia, bellezza infinita
e il secondo mi rende lagnosa (annoiata).
Valerio canta e ristora i cuori
e Luca per l' invidia se ne muore.
Valerio ci guarda e il cuore trapassa,
Luca speriamo che in pace ci lasci!
Disse a Valerio il Signore:
"Ti do io questa voce, fatti onore."
A Luca: "Io per te che posso fare?
Mi dispiace, non ti posso aiutare!"
Il Signore, in realtà, sbagliò le dosi,
diede solo a Valerio tutte le cose (tutto):
bellezza, gran bravura e cortesia,
all' altro solo invidia e gelosia.
A Valerio diede un gran talento,
a Luca lasciò solo il lamento.
Valerio l' ha dipinto un gran pittore,
per Luca si scordarono i colori.
Il poveretto sta sempre afflitto,
gli sembra che così ci fa più effetto.
Si sente già arrivato, un gran cantante
ma con Valerio non può nulla!
Da Sanremo lo voleva fuori ma non si potè
e ora non ci dorme più la notte.
Si può sapere a quale scuola sei andato,
che così prepotente sei diventato?
Luca, non te la dare quell' importanza,
pende per la Sardegna la bilancia!
Valerio è il migliore, non ti dai pace?
Io ti consiglio statti zitto e taci.
E non te la prendere quella gran pena,
non puoi competere col re della Maddalena.
Luca, tu l' hai perduta la partita!
Valerio, buona fortuna e buona vita!
Quella che segue è una breve composizione che quasi non ricordavo di avere scritto ma avendola trovata tra le "sudate carte", la pubblico.
Per questo componimento mi risulta la data del 16 febbraio 2010, dunque prima serata dell' avventura sanremese di Valerio.
Infatti c' è in questi versi l' incoraggiamento dell' ultimo minuto, lo sprone a non avere timore perchè saremmo stati lì insieme a lui con la mente, il cuore e pure….il telefono.
Composta il 16 febbraio 2010
IN BOCCA AL LUPO!
Or si comincia, tra poco ci siamo,
entrerà in scena colui che adoriamo.
Niente timore nè remora alcuna,
siam lì con te, come portafortuna.
Canta tranquillo, Valerio diletto,
tu sei l' esempio di artista perfetto.
Con la tua voce che sembra velluto,
colpirai tutti dal primo minuto!
Forza e coraggio, nessuna paura,
non sarai solo in quest' avventura.
Tutti al tuo fianco saremo e frementi
aspetteremo il miglior dei talenti.
E il nostro aiuto non andrà a vuoto,
faremo "esplodere" il televoto!
Scaccia qualunque pensiero cupo,
al nostro eroe IN BOCCA AL LUPO!
Ricorda, un sol nome abbiamo nel cuore:
Valerio Scanu, tra tutti IL MIGLIORE!
"IL VINCITORE DELLA 60° EDIZIONE DEL FESTIVAL DI SANREMO E' VALERIO SCANU!"
Aspettavamo da cinque sere di sentire pronunciare questa frase!
E aspettavamo da quasi un anno il riscatto di Valerio, la sua rivincita.
Il 20 febbraio 2010 il sogno si è realizzato.
Quella sera eravamo ubriachi di felicità e consapevoli che quel trofeo non poteva andare in mani migliori!
Ancora oggi ringraziamo Valerio per quella grande emozione che ci ha regalato e per averci resi, ancora una volta, orgogliosi di lui!
Per celebrare degnamente il momento che sarebbe rimasto indelebile nel cuore di tutti, all' epoca io composi un nuovo acrostico il cui titolo……….era più che scontato!
Composta il 21 febbraio 2010
VITTORIA!!!
Valerio, esulta: sei sulla vetta! Il solo posto che sempre ti spetta. Trionfatore sei di Sanremo, Ti ringraziamo, talento supremo! Or è arrivato il tuo momento, Regale e fiero sei stato al cimento. Il primo posto è strameritato, Auguri a te, oh nostro adorato! A chi ti osteggiava in maniera pesante, Strizzerai l' occhio con fare elegante. A te che ormai sei artista famoso, Noi auguriamo un futuro radioso. Resterà storica questa vittoria, E’ tuo il "leone", è tua la gloria! Mostrato il talento in eurovisione, Or tutti sanno che tu sei un campione!
Come presentazione di questa poesia non credo di dover aggiungere nulla a ciò che scrissi in quella fatidica giornata e che adesso voglio riportare qui.
Perchè è esattamente quello che scriverei anche in questo momento.
Quando abbiamo conosciuto Valerio era un diciottenne, un ragazzino. Abbiamo assistito giorno dopo giorno alla sua crescita, sia personale che artistica.
Gli siamo stati accanto quasi tenendolo per mano. Ora è diventato un ragazzo forte, sicuro di sè, consapevole del suo valore. E oggi compie vent’ anni! Anche se, per chi lo guarda con gli occhi dell’ affetto, resterà sempre quel “bambino” che ci ha incantato con la voce e conquistato con la personalità. Gli auguriamo una vita sempre a colori, piena di successi, soddisfazioni e felicità. E che sia un’ eterna primavera, come la stagione in cui è nato. Questa composizione dà una versione un po’ romanzata della vita di Valerio che non è stato certo battezzato ad una fonte d’ oro! Ma mi piaceva introdurre elementi di fantasia, per rendere ancora più bella la sua favola!
Composta il 10 aprile 2010
VENT‘ ANNI
Vent‘ anni fa in Sardegna nasceva il più bel fiore,
venisti al mondo tu, in tutto il tuo splendore.
Quella terra sì fiera che tanto ti somiglia
diede i natali a te, immensa meraviglia!
Era di primavera, ritornava il tepore,
le braccia di tua madre ti cinsero d’ amore.
Gli angeli su nel cielo intonarono un gran coro,
perchè era sceso in terra, quel giorno, uno di loro.
Fosti fasciato in stoffe di seta e di broccato,
ad una fonte d’ oro tu fosti battezzato.
L’ aria era profumata di rose e gelsomino,
cantò la prima nenia il tuo mare turchino.
E il fluttuar delle onde che ti cullava piano,
dentro di te è rimasto, pur se ora sei lontano.
Mostrasti fin da subito, sebbene piccolino,
che c’ eran sette note scritte nel tuo destino!
Adesso sei cresciuto, sei nell’ età più bella,
ti indica la via quella tua buona stella.
Da bambino giocondo che ispirava dolcezza,
sei diventato un giovane di insolita bellezza.
Solo trionfi e gioie a illuminar la strada,
bello sei come fiore coperto di rugiada.
Bello come un tramonto che infiamma l’ orizzonte,
bello come la gloria che porti scritta in fronte.
I ricci tuoi incorniciano quel viso tanto amato,
sia sempre benedetto il giorno in cui sei nato!
Hai l’ aspetto di un nobile, di un principe, un regnante,
e hai realizzato il sogno: adesso sei cantante.
E il primo gran regalo te lo fece il Signore,
donandoti una voce che arriva dritta al cuore!
E come non bastasse il tuo talento estremo,
sei appena andato a vincere la gara di Sanremo.
Allor che altro ancora noi ti si può augurare,
se non di deliziarci, continuando a cantare?
Ci sian sul tuo cammino sentieri colorati,
desideri esauditi e sogni realizzati.
Ti accompagni il successo, ti schiuda nuove porte,
abbia tu cieli azzurri e prospera la sorte.
Ci sia sempre bonaccia per il tuo navigare,
teatri prestigiosi dove poter cantare.
Auguriamo un futuro di platini e diamanti
a te che sei il migliore, l’ eroe di tutti quanti.
Ti risparmi la vita i problemi e gli affanni,
godi Valerio, appieno, di questi tuoi vent’ anni.
La tua anima pura giammai celerà inganno,
a te raggio di sole, Auguri,Buon Compleanno!
La prima volta che vedi Scanu dal vivo non si scorda mai!
E neanche la prima cerniera birichina!
Sono questi i due cardini intorno ai quali gira questa poesia.
Il 18 settembre 2010 è una data a me particolarmente cara perchè da quasi due anni aspettavo il momento in cui avrei sentito live il mio beniamino.
E quella sera finalmente realizzai il mio desiderio.
Se a questo aggiungiamo che proprio in quell' occasione Scanu avrebbe inaugurato la stagione delle "cerniere cadute"……..bè, di materiale ce n' era d' avanzo per poter costruire delle rime che avrebbero "eternato" il momento.
Composta il 24 settembre 2010
CAPO D’ ORLANDO
Tutta l’ Italia hai percorso, girando, finchè sei giunto a Capo d’ Orlando e ci hai trovato l’ immenso calore di tutti noi che ti abbiamo nel cuore. Stanchi, provati, con le ossa rotte, attendevamo l’ una di notte per il piacer di sentirti cantare, l’ anima e il cuore sentire vibrare. Per venti ore ti abbiamo aspettato ed al tuo ingresso ti ha accolto il boato. Entri radioso, lo show si inizia la tua maestria incanta e delizia. Ma ecco che giunge, puntuale, l’ intoppo che però a tutti è piaciuto troppo. Non prevedevi, in quella atmosfera, l’ inconveniente della cerniera! Il pantalone è, ahimè, difettoso, fuori programma ilare e curioso. Troppo simpatico il siparietto e tu lo domini in modo perfetto. Che tenerezza l’ idea bislacca di rimediare chiudendo la giacca. Ma il tentativo non ha successo, ci guardi e dici: "Si vede lo stesso!" Poi tu risolvi e si va avanti e per la gioia di tutti quanti, si libra magico e forte il tuo canto di fronte al quale si tace soltanto! Di rincontrarti è forte la speme ma adesso quello che più ci preme è dire a te, che riempi le arene, che ti vogliamo un mondo di bene! Resterà storica quella serata che mi ha lasciato stordita e beata. Per quella tua voce che il cuore "scompiglia", grazie davvero! Ciao,Meraviglia!
E veniamo agli auguri "alternativi" per il Natale del 2011.
Riporto la dedica che accompagnava queste rime, così come la scrissi all' epoca.
Un altro anno è passato e noi siamo ancora qui, Valerio, a festeggiare il quarto Natale con te. Sono stati anni intensi, in cui ad ogni successo, ad ogni ricorrenza, ad ogni occasione lieta, abbiamo dedicato a te i pensieri più belli, più sentiti, più affettuosi per dimostrarti quanto grande sia il privilegio di seguirti e accompagnarti in questo cammino in crescendo che è la tua carriera. E allora cosa scrivere in questa occasione, che possa risultare diverso e originale? Io che mi diletto "verseggiando" ho pensato di affidarmi alle rime sicule per soddisfare questa esigenza di originalità.
Composta il 25 dicembre 2011
BUON NATALE, VALERIO
Picciòttu beddu chi longhi capiddi, cu l’ occhi scuri e la bucca chi ridi, hai paragùni sulu ‘ntra li stiddi, sulu cu ‘un ti canùsci nun lu crìdi!
Tuttu chiddu chi fai ‘nni dà dilettu, artista sì dutatu e giniàli, lu tò cantàri è sempri 'cchiù perfettu, sì da tò vita atturi principàli.
Di tutti i còri tu sì calamita, suavità a tò musica diffunni, di corpu ‘nni canciàsti tu la vita, ‘ncantàsti terra, celu e puru l’ unni!
Quannu tu canti cu ‘ssa bedda vuci chi ‘nni trapassa l’ arma commu stràli, scìnninu puru i santi di la cruci! Valerio, sì n’ artista universali!
'Sti quattru versi scritti prestu prestu forsi nun sù limàti a perfezioni ma sèrvunu di certu a lù cuntestu, la tò distrizza fu l’ ispirazioni!
Dù anni sù chi porti la curùna, di l’ arti musicali sì suvranu, ti auguràmu sempri 'cchiù furtuna, lu mègghiu sempri sì, Valerio Scanu!
'Sti rimi rapprisentinu un tributu ‘ppi la tò vuci unica e immortali e ora mi cungedu e ti salutu, tanti auguri Valerio, bon Natali !
TRADUZIONE
Ragazzo bello dai lunghi capelli, con gli occhi scuri e la bocca che ride, hai paragone solo tra le stelle, solo chi non ti conosce non lo crede!
Tutto quello che fai ci dà diletto, artista sei dotato e geniale, il tuo cantare (canto) è sempre più perfetto, sei della tua vita attore principale.
Di tutti i cuori tu sei calamita, soavità la tua musica diffonde, di colpo ci hai cambiato tu la vita, hai incantato terra, cielo e pure le onde!
Quando tu canti con quella bella voce che ci trapassa l’ anima come strale, scendono pure i santi dalla croce! Valerio, sei un artista universale!
Questi quattro versi scritti presto presto forse non sono limati alla perfezione ma servono di certo al contesto, la tua destrezza fu l’ ispirazione!
Due anni sono che porti la corona, dell’ arte musicale sei sovrano, ti auguriamo sempre più (maggior) fortuna, il migliore sempre sei, Valerio Scanu!
Queste rime rappresentano un tributo per la tua voce unica e immortale e ora mi congedo e ti saluto, tanti auguri Valerio, buon Natale!
Non ho resistito! Versione riveduta e corretta di "Lady Oscar"!
Non è granchè perchè sono stata condizionata e "imbrigliata" dalla metrica ma neanche il testo originale era questo gran capolavoro.
Composta il 16 marzo 2012
LA NUOVA SIGLA DI LADY OSCAR
Grande festa quel giorno in Sardegna nel firmamento una stella in più quando Natura vuole s’ ingegna e infatti sei nato tu! Oltre al talento e al nobile aspetto c’ è certamente qualcosa in più, lingua tagliente come un fioretto, Vale, questo sei tu!
Oh Vale Vale Vale Vale tutti fanno festa dove arrivi tu, Oh Vale Vale Vale Vale come un moschettiere batterti sai tu, Oh Vale Vale Vale Vale nell’ ambiente tanti ti invidiano perchè? Oh Vale Vale Vale Vale anche nel vibrato eleganza c’ è. Oh Vale Vale Vale Vale, Oh Vale Vale Vale eeeee…..
Gran timore alla corte di “Amici”, arriva Scanu e si trema già, ovviamente noi tutti felici: torna lì “sua Maestà”! La Maionchi, Zerbi e ”Disgrazia” son lì al varco aspettando te con fare vincente ed abile mossa stenderai tutti e tre!
Oh Vale Vale Vale Vale la tua voce incanta, non delude mai Oh Vale Vale Vale Vale anche nella mischia ti distinguerai, Oh Vale Vale Vale Vale nell’ ambiente tanti ti invidiano perchè? Oh Vale Vale Vale Vale anche nel falsetto eleganza c’ è. Oh Vale Vale Vale Vale, Oh Vale Vale Vale eeeee…
Mica avrete pensato che mentre veniva perpetrato lo scempio di “Amici Big” me ne fossi rimasta zitta e buona con tutto il fiele accumulato in corpo per settimane, vero?
Ahahahah, non ce l’ ho fatta! Lo sapete che sono pericolosa. Mi necessitava esprimermi in rima!
Diciamo che ho avuto una “buona” parola per tutti. E mai come in quella occasione, nel comporre sono morta dalle risate perchè la prima stesura era davvero troppo volgare e “pecoreccia”. Posso darvi giusto qualche indizio……”gozzo” non era esattamente la prima parola che mi è venuta in mente parlando di ripescaggio ma, giocoforza, quella scurrile (che partiva direttamente dal cuore) l’ ho dovuta sostituire. Peccato……sarebbe stata molto più efficace! Anche la genziana avrei voluto rimarla diversamente ma sono una personcina a modo e ho desistito. Perchè renda al meglio, questa composizione si dovrebbe leggere in forma di stornello.
Ognuno ci metta mentalmente la musica che preferisce.
Eccomi qui, a scrivere il primo commento di questa pagina ancora intonsa con quel misto di emozione, timore ed entusiasmo che caratterizzano, credo, l' inizio di ogni nuova avventura.
Un' avventura questa che ha preso il via quasi per caso ma che mi stimola, mi gratifica e mi onora.
Sapere che le goliardate che scrivo quasi quotidianamente sul blog ormai da cinque anni, vengono apprezzate al punto da sollecitarne la raccolta è un po' come una promozione "sul campo" che lungi dal pensare di meritare, vivo spocchiosamente (ah, la vanità umana! ) come una sorta di "premio alla carriera" che nel mio caso, vivaddio, non viene consegnato postumo come spesso succede, ahahah.
Per questo ringrazio vivamente quanti hanno suggerito e supportato l' idea di questa pagina.
Il materiale con cui riempire questo spazio di certo non manca.
Per fortuna ho conservato molti dei miei scritti di questi anni, quelli che reputavo più spiritosi, arguti, "graffianti", simpaticamente dissacranti, perchè non volevo che andassero persi.
Anche nella vita reale io non butto mai via niente, conservo e stivo.
Pure cose inutili per la maggioranza delle persone ma che per me hanno un valore sentimentale: biglietti del cinema, dei concerti, degli autobus e dei treni che mi hanno condotto in luoghi che volevo visitare, lettere, cartoline, vecchi libri.
Addirittura abiti smessi, che so già che non indosserò mai più ma che non dò via perchè mi riportano alla mente le varie epoche e le varie vicissitudini della mia vita.
Insomma "le buone cose di pessimo gusto" di gozzaniana memoria che però per me sono ricordi preziosi.
Anche i miei interventi sul blog, i versi, i commenti leggeri che hanno accompagnato le varie tappe della carriera di Valerio sono stati conservati e adesso posso attingere ad un "serbatoio" piuttosto corposo. Si tratta solo di andare a ritroso nel tempo.
Ho deciso infatti di cominciare questa raccolta pubblicando le composizioni in versi in ordine cronologico, "dalle origini ai giorni nostri" diciamo così.
Rileggendoli adesso, dopo averli tirati fuori "dal baule in soffitta", mi rendo conto che i miei primi esperimenti erano piuttosto elementari, delle filastrocche senza tante pretese.
Diciamo che con l' andar del tempo mi sono "perfezionata".
E pure il "graffio" è diventato più incisivo.
La stessa cosa ho notato per le baggianate in prosa: da commenti misurati, tranquilli, moderati, negli anni sono passata a interventi più taglienti, sferzanti, ficcanti.
Insomma la metamorfosi da personcina "perbene" a carogna si può considerare quasi del tutto compiuta!
E direi che come preambolo, quanto scritto possa bastare.
Non mi resta che cercare di concludere in maniera originale.
Per onorare la terra che mi ha dato i natali ma anche per celebrare già ad inizio pagina colui per cui il blog è nato e continua a vivere, vorrei riportare un canto popolare siciliano tra i più belli e conosciuti.
E mi piace inserirlo perchè sembra proprio che sia stato cucito addosso a Valerio, per quanto lo rappresenta. Come se lo avessero composto prendendo lui come fonte di ispirazione.
E mettendolo come incipit so bene di non fare il mio "interesse" perchè leggendo questi versi antichi e immortali…..il confronto con quelli miei che seguiranno, rivelerà impietosamente cosa è la vera arte e cosa invece lo "strimpellare" rime per diletto.
La mia presentazione in versi non poteva mancare ma giuro che questa è l' unica composizione che vede me come protagonista.
QUESTA SONO IO!
Come Valerio sono isolana
essendo verace siciliana.
Tangaloa è il mio pseudonimo,
sì, lo so, è brutto e anonimo
ma nella vita sono Maria
e mi hanno fatto la cortesia
di darmi un nome così bello,
posso vantarmi almeno di quello!
Son mite e sensibile oltremisura,
così mi ha fatto madre natura.
Ho nella gente fiducia infinita,
vivo in un “mondo di frutta candita”!
Sono romantica, gran sognatrice
e basta un niente per farmi felice.
Mi piaccion le piccole, semplici cose:
un sorriso sincero, i cespugli di rose,
il mare di notte, un cielo stellato,
l‘ odore dell‘ erba, farfalle su un prato.
A casa, da tempo, mi danno per matta
difendo Valerio a spada tratta !
Persona ed artista di raro pregio,
il sostenerlo è un gran privilegio.
Affascinata dal primo minuto
da quella voce che sembra velluto,
da quel ragazzo serio e profondo,
per me il più bravo cantante del mondo.
Di perfezione è il maggior esponente
il suo carisma è prepotente,
quella sua arte talmente evidente
inebria l‘ anima, il cuore e la mente.
Forse la rima è una forma desueta
per dire che Vale è di un altro pianeta.
Senza altro indugio allora smetto
e mi congedo con frase ad effetto:
stretta la foglia, larga la via
vi ho detto tutto e questa è Maria!
Per la serie “la prima poesia non si scorda mai”.
Questa è la composizione in versi che ha dato inizio alla mia “carriera artistica”…. alla faccia dell’ arte! Ahahah.
Da allora un po’ di cose sono cambiate (principalmente l’ addio alla Emi) ma, stranamente, la descrizione che è sempre attualissima rimane quella riguardante la piagnona.
Composta il 28 luglio 2009
LA FILASTROCCA DELLO ZERBINO
Alla scuola va il bambino
e dall’ oste lo Zerbino,
onde accade che al mattino
è già ubriaco il poverino.
Disse Rudy all’ Alboni:
“Occhio, Marco, ai mutrugnoni!
Te lo dico cuore in mano,
prendi, orsù, Napolitano!
Lascia stare il ricciolone
che sarà una delusione!”
Ma era brillo il poveretto
e perduto l’ intelletto,
si affannava con ardore
in difesa al cantautore!
Ma se Napo ha ‘ste virtù,
perchè non l’ hai preso tu?
Or Zerbino fa una pena
all’ eroe di “Maddalena”,
quel Valerio bistrattato
ma dal pubblico osannato!
Dei musicisti, grandi talenti
con lui suonano più che contenti.
Sono quattro, molto affiatati
e da quell’ angelo conquistati!
E lo Zerbi, che furbone,
fa la figura del (…) fanfarone .
Ve lo dico a mezza bocca,
la “sabbiata” a lui gli tocca.
E credendola un grande talento,
racconta in giro “che portento!”
Lei urla, strepita e si sfianca
ma dietro al cucciolo sempre arranca!
Mentre Valerio dai riccioli belli
non ha bisogno di tanti orpelli.
La sua voce strepitosa
rende la vita meravigliosa!
E la Emi gongolante
si compiace di quel “brillante”!
A Zerbino, poverino,
solo la gioia di un contentino:
due dischetti platinati
ma saranno meritati?
La tramontana, per ritorsione,
pensa di dargli una lezione.
“Che superbo” dice il vento
“lo castigo in un momento!”
Con un soffio, mamma mia,
lo Zerbino vola via!!!!!
E finalmente, il protagonista per eccellenza di tutte le mie "opere" celebrato per la prima volta per come si conviene.
Oltre agli elogi rivolti a lui non manca una "buona" parola per ciascuno degli "insegnanti" di "Amici" (che all' epoca aveva chiuso i battenti da poco).
A riprova del fatto che la predisposizione alla "zampata", in me cominciava a palesarsi.
Composta il 5 agosto 2009
FILASTROCCA PER VALERIO
Filastrocca per Valerio
tra il giocoso e il semiserio.
Filastrocca in rima o in prosa
per questa stella luminosa.
Lui su tutti ha gran vantaggio
anche se è ancora all' inizio del viaggio.
Segue il suo sogno con perizia,
le nostre anime ognor delizia.
Non ti curare degli invidiosi,
nè degli attacchi calunniosi.
Perchè la tua è un' anima bella:
quanto hai sbagliato, cara Graziella!
Mortificasti il suo grande talento,
lui ha sfondato con "Sentimento".
E pure il platino si è meritato,
debitamente incorniciato.
Gli preferisti "l' emozionatore":
che ti perdoni Nostro Signore!!!
Ed a proposito del cantautore,
or si cimenta nel ruolo d' attore?
Con quella lignea, cupa espressione,
già me lo immagino: che successone!
L' altra dis–Grazia, determinata
portabandiera di quella boiata:
signorina, che tristezza
con 'sta CONSAPEVOLEZZA!
Quella, Valerio ce l' ha in abbondanza
anzi, tranquilla, che gliene avanza!
E' CONSAPEVOLE del suo valore,
di esser tra tutti sempre il migliore.
Di te che dire, maestro di danza?
Nel tuo delirio sei andato ad oltranza.
Lo denigrasti con grande baldanza,
per il tuo abbaglio non c' è speranza!
Dicesti a Valerio "carisma di un sasso"?
La voce di altri è il vero salasso!
Dimenticando la buona creanza,
io ti consiglio: "stagli a distanza".
Ora tu invece, vuoi far l' amicone:
spiacente, hai perso una grande occasione!
E poi, chi altri manca all' appello?
Ah, il discografico! Sempre quello!
Rosica, rosica, caro Zerbino:
non lo avrai mai un tal gioiellino!
Fortuna c' è Jurmy, insegnante del cuore,
il mecenate, lo scopritore.
Per il suo allievo prediletto,
nutre davvero profondo affetto.
Quel 5 ottobre, ci ha presentato
'sta meraviglia del creato!
Tutti scoprimmo in quel momento
il più bell' astro del firmamento!
Un benvenuto al prode Rapino
che lo accompagna nel nuovo cammino.
Tu, produttore internazionale,
fanne un artista di fama mondiale!
Cosa ti rende, Valerio, speciale?
Indole nobile! Mente geniale!
Cosa fa di te un gigante?
Chiaro, il tuo fare accattivante!
Encomio solenne ai tuoi genitori
che ti han trasmesso dei sani valori.
C' è di che essere orgogliosi
dei risultati portentosi!
La filastrocca io ti ho dedicato,
per ringraziarti di ciò che mi hai dato:
quella stupenda voce divina
e la tua anima cristallina.
E le emozioni che sai regalare
che non si possono quantificare.
E poi la dolce timidezza
ma accompagnata da grande fierezza.
E quel cuore tuo sincero,
da cui traspare solo il vero.
E aggiungerei lo splendente sorriso
che è l' anticamera del paradiso.
Il mio rimare, un pò elementare,
non ha l' intento di impressionare.
Non ha pretese di altisonanza
è solamente un abbraccio a distanza.
Sei formidabile, caro Valerio
e qui il discorso si fa più serio.
Noi ti auguriamo un brillante destino
con buona pace dello Zerbino.
Che per la stella di "Maddalena"
la vita sia sempre radiosa e serena!
Credo sia superfluo spiegare a quale giornalista io abbia dedicato questa composizione…..il "cucciolo di presunzione" fu un' orrenda etichetta appioppata a Valerio che ancora oggi, a distanza di anni, indigna.
Attraverso questi versi ho anche fatto una sorta di riassunto di quella famigerata finale di "Amici" che tutti ricordiamo con raccapriccio.
C' è pure un riferimento a due giornalisti che all' origine erano pro Valerio ma che con l' andar del tempo, "misteriosamente", hanno cambiato parere e conquistato un posto di prestigio nella categoria dei voltagabbana!
Quanto è mutevole l' animo umano!
Composta il 27 settembre 2009
LA FILASTROCCA DEL GIORNALISTA
C' era una volta un cabarettista,
nel tempo libero giornalista,
al "Bagaglino" lui lavorava:
non era meglio se continuava?
Il poveretto, simil–Occhetto,
si distingueva per essere affetto
da una congenita antipatia:
era ormai cronica la malattia!
Un brutto giorno, lo sventurato,
in un programma venne invitato,
a giudicare delle esibizioni
era seduto tra i "sapientoni".
C' era un ragazzo, arte pura,
era un talento da paura,
su di lui (che grande sbaglio!)
tutta la sera fa il tiro al bersaglio.
L' apoteosi della questione,
fu un' infelice definizione:
gli disse "cucciolo di presunzione"
e scatenò una rivoluzione!
Ma non smontò il nostro grande campione
che di eleganza gli diede lezione!
Disse Valerio, con fare burlesco:
"Ho mai cenato con lei al suo desco?
Anche volendo, non ci riesco!"
Quello, per contro, lo guarda in cagnesco.
Furono due le sole persone,
che contrastarono quel sapientone!
Il buon Giordano, lui sì, competente
tutta la sera rimase silente,
mal sopportando quell' insolente
quel giornalista così dissenziente.
Il Mangiarotti, fuori dai denti:
"Come lo Scanu, son pochi i talenti!"
Ma in tutta quella concitazione,
manco fu preso in considerazione.
Rimase voce fuori dal coro,
chi altri difese quell' ugola d' oro?
Solo quei due, dalla sua parte,
in quello scempio montato ad arte!
Andò così quella brutta finale
ed il ricordo ancora fa male.
Ancor peggiore fu il verdetto
che lasciò il pubblico interdetto.
Per gli estimatori, un' umiliazione
quella seconda posizione,
non era sua, non gli spettava:
solo il primato lui meritava!
Ma ora è lontana quella finale,
tra le vergogne è da archiviare.
Fu solamente la "messa cantata"
di una vittoria predestinata!
Il nostro Vale che è superiore,
non perde certo il buonumore,
non ha bisogno di quella vittoria,
per ammantarsi di vera gloria.
Già il giorno dopo comincia il riscatto
per quell' ignobile, vile misfatto
e prontamente vien ripagato
con un successo strameritato!
Disse la mamma con fare prudente:
"Calma, Valerio non ha vinto niente".
Invece Vale ha vinto di brutto,
l' amore del pubblico non è già tutto?
In questo Vale la fa da padrone,
con nessun altro c ' è competizione .
Lui è il più amato, il prediletto
e questo fatto a qualcuno sta stretto.
Allor giù invidia e supponenza,
frasi cattive, insofferenza.
Ma, per fortuna, anche cose carine
che seppelliscono le frecciatine .
Fu la Nannini, signore e signori,
a dissipare i malumori,
disse: "Il talento, se c' è, viene fuori!"
Mise a tacere i detrattori!
E non solo queste le uniche lodi,
si susseguirono altri episodi:
Zero, Antonacci, Ramazzotti,
dalla sua voce rimangon sedotti!
Li ringraziamo con tutti gli onori,
oh benedetti tra gli intenditori!
Quello che in seguito è poi successo,
lo sappiam tutti, è storia di adesso.
Grande tripudio, gioia infinita,
Vale ha il secondo lavoro in uscita!
Veleggia sicuro, il nostro emergente,
verso un successo ancor più travolgente!
Ed il "buon" Aldo è un ricordo sgradito,
più che lontano direi scolorito!
Lui non fu certo un bravo veggente,
nel suo giudizio fu troppo imprudente.
Convien che mai più se ne riparli
di chi i talenti sa solo annientarli!
La filastrocca adesso è finita;
non so nemmeno se sia servita
ma se è riuscita a strappare un sorriso
è un bene che l' Aldo sia stato deriso!
E veniamo alla prima “prova poetica” in siciliano.
Già, ho voluto misurarmi anche con il dialetto. E il risultato mi ha talmente soddisfatto da indurmi a riprovarci anche in seguito.
Protagonista assoluto di questa composizione è ovviamente ancora il nostro eroe.
Spesso lo abbiamo paragonato ad un angelo.
Da qui l’ idea di inventare un improbabile dialogo tra il Signore e (appunto) gli angeli, i quali quando nasce Valerio si sentono minacciati: è troppo perfetto!
Per una volta, insieme alle doti canore parliamo anche di quelle estetiche.
E’ bello. E allora…..diciamolo!
Rivolgendomi a Valerio, ho usato alternativamente il “tu” e il “voi” altrimenti non mi sarebbero venute le rime.
Inoltre poichè nella mia zona “io” si dice “iò”, con l’ accento sulla “o”, è d’ uopo leggerlo così per non perdere la musicalità dei versi.
Composta il 16 ottobre 2009
A VALERIO
Quannu nascisti tu, facci di suli,
l‘ angili ricurrìnu ‘nnò Signùri.
Ci dìssinu scantàti: “Principàli,
chistu mala figura ‘nni fà fari!”
Ci dissi lù Signùri: “E nun è tuttu,
sintìti a vuci e mi ‘nni dati àttu,
chistu sarà cantanti cu cuntrattu,
si vi lu dicu iò, è prestu fattu!”
Puru u Signùri si livò u cappeddu,
davanti a ‘stu picciottu bravu e beddu.
Ccossì in terra sarda tu nascisti,
drittu du Paradisu tu scinnìsti,
lu deci aprili è jornu furtunatu,
merita di nun èssiri scurdatu.
La tò billizza è talmenti evidenti
ch’ è sutta l’ occhi di tutti li ‘ggenti,
stralùci d’ ogni parti e d’ ogni via,
trema la terra quannu vidi a ‘ttia!
Billizzi vui nn’ aviti senza fini,
‘ssi denti perli, ‘ssi labbra rubbìni,
ucchiuzzi malandrini, ucchiuzzi latri:
ma commu ti li fìci ‘ssa tò matri?
Cchiù beddu di n’ Arcangilu vui sìti,
cu ‘ssi paroli e modi sapurìti,
vui ‘ncantàti a tutti unni passàti,
iò cridu ca vi fìcinu li fati!
Beddu pi quantu è bedda la matìna,
beddu commu la stidda tramuntàna.
U Signùri ti la dèsi ‘ssà ‘ccillenza
e u cori n’ arrubbàsti di putenza!
Ci ‘nni sù beddi e ci ‘nni sunnu tanti,
tu sulu resti ‘mpressu ‘ntà la menti!
Cchiù beddu di lù suli risplinnenti,
cchiù beddu puru di l’ oru lucenti.
Anzi, lù suli ‘un voli cchiù affacciari
pirchì si scanta di lù tò splindùri!
D’ un angilu aviti li capiddi,
i vostri occhi pàrinu dù stiddi.
Ma la cosa cchiù bedda è a vostra vuci,
ccossì putènti e puru ccossì duci.
Di la vucca vi nèsci latti e mèli,
giùvini, ca parìti un San Micheli!
Pi paìsi, città, pi terra e mari
vi canùscinu tutti a lù cantari.
Si un sulu jornu iò nun sentu a ‘ttia,
‘stu cori mòri di malincunìa.
Binidìttu lù Dio ca ti mantèni,
cchiù tempu passa e cchiù ti vogghiu beni.
Tutti li grazii chi vui ‘ddumannàti,
vi li cuncèdi Dio, ca ù mègghiu sìti!
Canta Valerio, canta e fatti onùri,
chi mi ti binidìci lù Signùri!
Si canti sani u cori d’ ogni pena,
viva Valerio e tutta à Maddalena!
TRADUZIONE
Quando sei nato tu, faccia di sole,
gli angeli protestarono col Signore.
Gli dissero spaventati (preoccupati): “Principale,
questo brutta figura ci fa fare!”
Disse loro il Signore: “E non è tutto,
sentite la voce e me ne darete atto,
questo sarà cantante con contratto,
se ve lo dico io, è (sarà) presto fatto!”
Anche il Signore si levò il cappello,
davanti a questo ragazzo bravo e bello.
Così in terra sarda tu sei nato,
dritto dal Paradiso tu sei sceso,
il dieci aprile è giorno fortunato,
merita di non essere scordato.
La tua bellezza è talmente evidente
che è sotto gli occhi di tutta la gente,
riluce da ogni parte e da ogni via,
trema la terra quando vede te!
Bellezze voi ne avete senza fine,
quei denti perle, quelle labbra rubini,
occhietti malandrini, occhietti ladri:
ma come te li ha fatti la tua mamma?
Più bello di un Arcangelo voi siete,
con quelle parole e modi piacevoli (deliziosi),
voi incantate tutti dove passate,
io credo che vi abbiano fatto le fate!
Bello per come è bello il mattino,
bello come la stella tramontana.
Il Signore te la diede questa eccellenza
e il cuore ci hai rubato di prepotenza!
Ce ne sono belli e ce ne sono tanti,
tu solo resti impresso nella mente!
Più bello del sole risplendente,
più bello anche dell’ oro lucente.
Anzi, il sole non vuole più sorgere
perchè ha paura del tuo splendore!
Di un angelo avete i capelli,
i vostri occhi sembrano due stelle.
Ma la cosa più bella è la vostra voce,
così potente e pure così dolce.
Dalla bocca vi esce latte e miele,
giovane, che sembrate un San Michele!
Per paesi, città, per terra e mare
vi riconoscono tutti dal cantare (dal canto).
Se un solo giorno io non sento te,
questo cuore muore di malinconia.
Benedetto sia Dio che ti sostiene,
più tempo passa e più ti voglio bene.
Tutte le grazie che voi domandate,
ve le concede Dio, perchè il migliore siete!
Canta Valerio, canta e fatti onore,
che ti possa benedire il Signore!
Se canti guarisci il cuore da ogni pena,
viva Valerio e tutta la Maddalena!
Questo è stato un esperimento con i titoli delle canzoni dei primi due dischi di Valerio.
Ho cercato di costruirci delle rime intorno ed è stato piuttosto complicato in quanto bisognava utilizzare necessariamente quelle parole.
Sono comunque riuscita a inserirci dentro tutti i titoli ad eccezione di quelli inglesi che proprio, anche mettendoci buona volontà, non sarei mai stata in grado di rimare.
Composta il 28 ottobre 2009
LE TUE CANZONI
Valerio, che ricordi, che splendide emozioni,
dacchè ci regalasti le tue grandi canzoni.
Tutte sono stupende, tutte si fanno amare,
perchè sono le tue e tu sì, che sai cantare!
La prima volta in cui sentimmo SENTIMENTO
restammo catturati, rapiti in un momento.
Fu estasi, delirio, somma magnificenza,
un gran canto d' amore, gran prova d' eccellenza.
Poi è stata la volta di DOPO DI ME,
un brano accattivante, davvero adatto a te.
Cosa sarà DOMANI , di questa tua carriera?
Andrai molto LONTANO perchè non sei chimera.
NON DIRMI NO, Valerio, non essere modesto,
il tuo valore, ormai, a tutti è manifesto.
PER TE si è superata nostra madre natura,
ti ha dato intelligenza, bellezza e anche bravura.
Il pubblico ti adora, ormai ESISTI TU
e come te, stai certo, non ne nascono più!
RICORDATI DI NOI, che gran bella canzone,
già dal primo ascolto ci mandò in confusione.
Parla di giovinezza, di sogni, desideri
e come chi la canta, ci e’ entrata nei pensieri.
Se tu dovessi chiedermi: "LACRIMA o sorriso?"
Sempre e solo il secondo, voglio sul tuo bel viso!
Quel viso tanto perfetto da sembrar disegnato,
mai vorremmo vedere nè triste nè adombrato.
Se poi un brutto pensiero si insinua nel tuo cuore,
fà che non si soffermi, tu CANCELLALO AMORE.
DICONO CHE 6 1 STUPIDA, anche a me l' hanno detto
da quando il tuo talento mi ha tolto l' intelletto.
Scandiscono i tuoi brani tutte le mie giornate
che da quel 10 aprile sono più colorate.
Ti riservi la vita soltanto cose belle
e su di te una pioggia di POLVERE DI STELLE!
La composizione che segue l' ho sempre considerata il momento più "alto" di tutta la mia produzione. E non solo perchè è il mio primo acròstico ma anche per le parole delicate, sentite e profonde che ho scritto a Valerio.
Credo di non essere stata mai più, in seguito, così "appassionata" come in questa poesia. Non sembro quasi manco io quando scrivo carinerie, ahahah.
Comunque all' epoca fu un esperimento talmente apprezzato che una zia realizzò addirittura un video con una serie di foto di Valerio e il sottofondo di "Polvere di stelle".
Leggendo la prima lettera di ogni rigo dall' alto verso il basso, apparirà come per incanto il nome a noi così caro.
E visto che ho voluto strafare, al nome ho aggiunto un soprannome che altro non poteva essere se non "VOCE DIVINA".
E' stato complicato comporre rispettando le lettere iniziali obbligatorie oltre alle normali rime finali ma per essere la prima volta che mi mettevo alla prova, credo che il risultato sia stato discreto.
Due cose importanti mi preme sottolineare:
1) L' aggettivo "altero" del secondo rigo sta per "fiero" non per "arrogante" o "borioso".
E' stata una scelta necessaria perchè non potevo usare "fiero" dal momento che di fierezza parlo anche nella parte conclusiva del componimento.
2) Anche se alla fine di qualche verso ci sono le virgole, il verso successivo inizia necessariamente in maiuscolo per rispettare l' acrostico.
Composta il 30 novembre 2009
IL TUO NOME
Voce che in tutto il mondo non ha eguale
Aspetto altero, incedere regale.
Limpido emblema sei di perfezione
E il tuo successo non è un' illusione.
Rara e preziosa quella tua bellezza,
Ispira protezione e tenerezza.
Oh, che tu possa esser sempre amato!
Sei come fiore puro e delicato.
Ci incanti con magie, con sortilegi,
Adorno tu sei dei migliori pregi.
Nessuno sarà mai alla tua altezza,
Unico sei per arte e per dolcezza!
Virtù che non si posson decantare,
Ogni cosa che tocchi fai brillare.
Classe e raffinatezza son tuo vanto
E sei latore di sublime incanto.
Dio ti ha mandato in terra per mostrare
In che consiste l' arte del cantare.
Vento lieve che l' anima accarezza,
Insuperato esempio di fierezza.
Non vincoli di sangue ma di cuore
A te ci legano, e infinito amore !
Tra le date che i fans di Scanu ricorderanno a vita, c' è sicuramente il 18 dicembre del 2009.
Fu proprio quel giorno che, divulgata la lista dei partecipanti all' imminente festival di Sanremo, scoprimmo che anche Valerio sarebbe stato sul palco dell' Ariston.
Quanto avevamo aspettato quel momento: finalmente una ribalta degna del talento di "The Voice"!
Ricordo ancora l' euforia, la gioia incontenibile, i festeggiamenti fino a notte fonda che hanno caratterizzato quella memorabile giornata.
Io, com' è mio costume, festeggiai anche in rima!
Composta il 18 dicembre 2009
SANREMO!
Si è realizzato anche il sogno supremo,
Vale tu canti sul palco a Sanremo!
Grande tripudio, gioia, letizia
c' è a questo mondo un pò di giustizia.
E finalmente una "stella" vera
incanterà la ridente riviera.
Sul quel proscenio ornato di fiori,
per te gli applausi saranno fragori.
Diventeranno le note alchimia
e come sempre sarà magia.
Anche l' orchestra sarà strabiliata,
mai udito un cantante di tale portata.
Quel palco che ospita il grande evento
è il giusto sfondo per il tuo talento.
Che sia esperienza fruttuosa e felice,
quella è per te la più bella cornice.
Degli "avversari" nessun timore,
noi lo sappiamo che tu sei il migliore!
Non ci sian giochi nè macchinazioni
e che trionfino i veri campioni.
Stai certo, unanime sarà il consenso
neanche vent' anni e sei già così immenso!
Possa concedere a te il destino
di sollevare il dorato leoncino!
Ma anche se ciò non dovesse accadere
saremo al tuo fianco, non devi temere.
Comunque vada la competizione,
sarai per sempre il nostro campione.
E tutta Italia vedrà sul serio
di cosa è capace il nostro Valerio.
Uniti e compatti noi ti sosterremo,
In bocca al lupo, ammalia SANREMO!
Tra le varie composizioni in versi che ho scritto, non poteva certo mancare quella dedicata alle zie.
Ovviamente non ho citato il nome di ciascuna, mi ci sarebbe voluta l’ enciclopedia in dodici tomi. Ma una menzione speciale l’ ho fatta alla “decana”, la nostra Peonia che all’ epoca si faceva ancora chiamare Nonnapersa.
Visto che si era in prossimità del Natale, quella volta la poesia fu un modo simpatico per fare gli auguri a tutti gli abitanti del blog.
Composta il 20 dicembre 2009
FILASTROCCA DELLE ZIE
Valerio, quante zie ti sono capitate
amabili, simpatiche, a volte un po’ imbranate.
Ci son le “tecnologiche”, quelle che fan striscioni,
quelle che scrivon rime ascoltando canzoni.
E poi, ma già lo sai, c’ è pure qualche zia
che fa torte e dolcetti di alta pasticceria.
Ci sono le zie pesti, le serie, le burlone,
ci sono quelle timide e quelle mattacchione.
Rappresentiamo quasi tutte le professioni
e siamo provenienti da tutte le regioni.
Ci sono gli studenti, i prof e gli avvocati,
ci son le casalinghe, ci sono gli impiegati.
Ci sono le lombarde, le sarde, le toscane,
ci son le calabresi, pure le siciliane.
Ci sono poi le liguri, laziali, le pugliesi,
ci son le marchigiane, ci sono le abruzzesi.
E ancora piemontesi, poi venete, campane,
ci sono le trentine, ci sono le emiliane.
E poi, tra le più giovani, a chiudere in bellezza
c’ è pure una zia svizzera che da oltralpe ti apprezza.
E tutte abbiamo un sogno, da cui nessuna è indenne,
trascorrere la vita attaccate alle transenne!
E poi ci son gli zii, che sono in minoranza
ma aggiungono sapore a tutta la pietanza.
Di numero saremo forse un po’ più di cento,
tutti insieme una forza, siamo un vero portento.
Per Nonnapersa, mitica, menzione un po’ speciale
i sondaggi, che croce, la fanno tribolare.
Col suo piglio deciso, che sembra un maresciallo,
bacchetta ogniqualvolta la votazione è in stallo.
E per finire lei, la nostra condottiera,
solerte e infaticabile da mane fino a sera.
Lei ha creato il blog con indefesso impegno,
lei è la nostra guida, lei il nostro sostegno.
Valerio, se scrutassi in fondo ai nostri cuori,
ci troveresti, insieme a tutti gli altri amori,
quello per te, nipote virtuale e non diretto,
ci è bastato uno sguardo, subito è stato affetto.
Sarà perchè sai rendere ogni cosa speciale,
sarà che aspettavamo una voce celestiale!
E adesso per concludere, dico in forma ufficiale:
AUGURI VALERIO E ZIE, DI UN MAGICO NATALE!
Per il Natale del 2009 facemmo a Valerio un regalo (il piumone "tempestato" di stelle che riportava alla mente la ben nota canzone) che in seguito avremmo visto immortalato in diverse foto, segno tangibile di apprezzamento (almeno così ci piace pensare).
Di seguito, sia la dedica sia la poesia che scrissi in quella occasione.
Per te, il primo Natale da artista affermato.
Per noi, il secondo da quando ci sei entrato nel cuore.
E' stato un privilegio conoscerti.
Lo è ancora di più continuare ad amarti.
Possano i tuoi Natale futuri, essere tutti felici come quello del 2009.
AUGURI VALERIO!
Composta il 21 dicembre 2009
BUON NATALE
Un piccolo presente al nostro beniamino,
per la cui grande arte ringraziamo il destino.
Nessun regalo, è vero, sarà mai sufficiente
per ciò che hai suscitato nel cuore della gente!
Te lo vorremmo scrivere con un inchiostro d' oro
che sei il nostro adorato, il più grande tesoro.
Ma il bene non si può nè scrivere nè dire,
è solo con il cuore che lo si può sentire!
E allora ti mandiamo qualcosa di speciale
per esser lì con te, per il Santo Natale.
L' immensa volta del cielo che al mondo fa da tetto,
ha posato il suo manto di stelle sul tuo letto.
Nelle notti d' inverno ne sentirai il tepore,
ti avvolgerà un abbraccio di luce e di calore.
Ce l' avrai sempre addosso la "polvere di stelle",
colorerà i tuoi sogni solo di cose belle!
Quegli astri saran lì con il loro bagliore,
ti terran compagnia senza fare rumore.
Quella tua voce calda che dell' incanto è figlia,
semina ovunque amore, ai sogni rassomiglia.
Hai creato dal nulla questa grande famiglia,
un buon Natale a te, la nostra meraviglia!
Quella che segue è la composizione in versi dedicata alla categoria infima che (ahimè) ben conosciamo, composta da quegli individui che hanno fatto del lecchinaggio il loro stile di vita.
A poche settimane dall’ inizio del Sanremo di Valerio, avevano già cominciato le grandi manovre per la sua demolizione artistica (l’ accanimento ha radici antiche!!!) e per la beatificazione di altri partecipanti.
Letti i giudizi “allegramente dispregiativi” degli scribacchini (un titolo per tutti: “giornalisti soddisfatti per Noemi e perplessi per la presenza di Scanu”. ) non mi trattenni dal “rispondere per le rime”.
E fui anche ottima veggente….”si inchinerà Sanremo a questo gran talento“.
E infatti si è inchinato: il leone, Vale ce l’ ha sulla mensola di casa!
Con buona pace dei “voltagabbana dietro compenso”!
Composta il 6 gennaio 2010
IL SOLITO GIOCO
Ecco che ricominciano coi soliti giochini,
gli illustri dottoroni, i prodi scribacchini!
Che personaggi cupi, che esseri sinistri,
ci vuole un gran coraggio a chiamarli giornalisti.
Fate il vostro lavoro ma fatto con criterio,
smettete una buona volta di massacrar Valerio.
Io noto con sgomento che non han perso il vizio
di dare a cuor leggero il lor “sommo” giudizio.
E pure il buon Giordano ci fa il voltagabbana?
Certo che esiste al mondo gente parecchio strana.
E come un film già visto ma male interpretato.
sento anche questa volta gran “puzza di bruciato”!
Cos’ è, dovete “spingere” forse un altro pupillo,
preparando il terreno, tenendo alto il vessillo?
Che dite di Valerio? Presuntuoso e viziato?
Ma come fate a dirlo? Lo avete mai incontrato?
E poi non è di questo che dovete dissertare,
piuttosto della sua arte e di come sa cantare!
Forse vi fa paura l’ evidente eccellenza!
E allora, andate altrove a dispensar “sapienza”!
Stavolta, cari miei, non funzionerà il trucco,
Valerio su quel palco vi lascerà di stucco.
E’ giovane ma è unico, canta con sentimento,
si inchinerà Sanremo a questo gran talento.
Essendo voi perplessi, dovete denigrare?
Ha ragione Tonino: andate a lavorare!
E visto che non convincono nè i platini nè gli ori,
ABBASSO i giornalisti e …….VIVA i muratori!!!
L' onore di essere protagonista della mia seconda prova in siciliano è toccato a Napolitano. Tra meridionali ci si intende.
Quel ragazzo ha sempre cercato (all' epoca di "Amici") il confronto, la competizione con Valerio. Ma non si è mai reso conto che non è possibile alcun paragone tra loro.
Volendolo proprio fare, è lui a uscirne con le ossa rotte.
In questa composizione, già dal titolo ho voluto prendere le distanze.
Chiamo Valerio affettuosamente per nome, come siamo abituati a fare, e Luca per cognome.
Composta l' 1 febbraio 2010
VALERIO E NAPOLITANO
Iò pi Valerio ci perdu la vita.
Napolitano? 'Un ci passu 'nta strata!
U primu è gioia, billizza infinita
e lu secùnnu mi renni 'llagnata.
Valerio canta e ristora li cori
e Luca pi l' invidia si ‘nni mori.
Valerio ‘nni varda e u cori trapassa,
Luca spiràmu chi ‘mpaci ‘nni lassa!
Ci dissi a Valerio lu Signùri:
"Ti dugnu iò sta vuci, fatti onùri."
A Luca: "Iò pi ‘ttia chi pozzu fari?
Mi dispiaci, ‘un ti pozzu aiutari!"
Lu Signùri, in realtà, sbagghiò li dosi,
ci dèsi sulu a Valerio tutti cosi:
billizza, gran bravura e curtisìa,
all' autru sulu ‘nvidia e gilusìa.
A Valerio ci dèsi un gran talentu,
a Luca ci lassò sulu u lamentu.
A Valerio u dipincìu un gran pittùri,
pi Luca si scurdànu li culùri.
Lu povireddu stàci sempri affrìttu,
ci pari chi ‘ccossì ‘nni fa cchiù effettu.
Si senti già arrivàtu, un gran cantanti
ma cu Valerio nun ci pòti nenti!
Di Sanremo u vulìa fora ma ‘un si potti
e ora nun ci dormi cchiù la notti.
Si pò sapìri a quali scòla andàsti,
chi ‘ccossì priputènti ti facìsti?
Luca, nun ti la dari ‘ssa ‘mpurtanza,
penni pi la Sardegna la ‘bbilànza!
Valerio è u mègghiu, nun ti duni pàci?
Iò ti cunsìgghiu statti mutu e taci.
E nun ti la pigghiàri ‘ssa gran pena,
nun pò cumpètiri cu re da Maddalena.
Luca, tu la pirdìsti la partita!
Valerio, bona furtùna e bona vita!
TRADUZIONE
Io per Valerio darei la vita.
Napolitano? Non passerei neanche nella strada! (dove abita)
Il primo è gioia, bellezza infinita
e il secondo mi rende lagnosa (annoiata).
Valerio canta e ristora i cuori
e Luca per l' invidia se ne muore.
Valerio ci guarda e il cuore trapassa,
Luca speriamo che in pace ci lasci!
Disse a Valerio il Signore:
"Ti do io questa voce, fatti onore."
A Luca: "Io per te che posso fare?
Mi dispiace, non ti posso aiutare!"
Il Signore, in realtà, sbagliò le dosi,
diede solo a Valerio tutte le cose (tutto):
bellezza, gran bravura e cortesia,
all' altro solo invidia e gelosia.
A Valerio diede un gran talento,
a Luca lasciò solo il lamento.
Valerio l' ha dipinto un gran pittore,
per Luca si scordarono i colori.
Il poveretto sta sempre afflitto,
gli sembra che così ci fa più effetto.
Si sente già arrivato, un gran cantante
ma con Valerio non può nulla!
Da Sanremo lo voleva fuori ma non si potè
e ora non ci dorme più la notte.
Si può sapere a quale scuola sei andato,
che così prepotente sei diventato?
Luca, non te la dare quell' importanza,
pende per la Sardegna la bilancia!
Valerio è il migliore, non ti dai pace?
Io ti consiglio statti zitto e taci.
E non te la prendere quella gran pena,
non puoi competere col re della Maddalena.
Luca, tu l' hai perduta la partita!
Valerio, buona fortuna e buona vita!
Quella che segue è una breve composizione che quasi non ricordavo di avere scritto ma avendola trovata tra le "sudate carte", la pubblico.
Per questo componimento mi risulta la data del 16 febbraio 2010, dunque prima serata dell' avventura sanremese di Valerio.
Infatti c' è in questi versi l' incoraggiamento dell' ultimo minuto, lo sprone a non avere timore perchè saremmo stati lì insieme a lui con la mente, il cuore e pure….il telefono.
Composta il 16 febbraio 2010
IN BOCCA AL LUPO!
Or si comincia, tra poco ci siamo,
entrerà in scena colui che adoriamo.
Niente timore nè remora alcuna,
siam lì con te, come portafortuna.
Canta tranquillo, Valerio diletto,
tu sei l' esempio di artista perfetto.
Con la tua voce che sembra velluto,
colpirai tutti dal primo minuto!
Forza e coraggio, nessuna paura,
non sarai solo in quest' avventura.
Tutti al tuo fianco saremo e frementi
aspetteremo il miglior dei talenti.
E il nostro aiuto non andrà a vuoto,
faremo "esplodere" il televoto!
Scaccia qualunque pensiero cupo,
al nostro eroe IN BOCCA AL LUPO!
Ricorda, un sol nome abbiamo nel cuore:
Valerio Scanu, tra tutti IL MIGLIORE!
"IL VINCITORE DELLA 60° EDIZIONE DEL FESTIVAL DI SANREMO E' VALERIO SCANU!"
Aspettavamo da cinque sere di sentire pronunciare questa frase!
E aspettavamo da quasi un anno il riscatto di Valerio, la sua rivincita.
Il 20 febbraio 2010 il sogno si è realizzato.
Quella sera eravamo ubriachi di felicità e consapevoli che quel trofeo non poteva andare in mani migliori!
Ancora oggi ringraziamo Valerio per quella grande emozione che ci ha regalato e per averci resi, ancora una volta, orgogliosi di lui!
Per celebrare degnamente il momento che sarebbe rimasto indelebile nel cuore di tutti, all' epoca io composi un nuovo acrostico il cui titolo……….era più che scontato!
Composta il 21 febbraio 2010
VITTORIA!!!
Valerio, esulta: sei sulla vetta!
Il solo posto che sempre ti spetta.
Trionfatore sei di Sanremo,
Ti ringraziamo, talento supremo!
Or è arrivato il tuo momento,
Regale e fiero sei stato al cimento.
Il primo posto è strameritato,
Auguri a te, oh nostro adorato!
A chi ti osteggiava in maniera pesante,
Strizzerai l' occhio con fare elegante.
A te che ormai sei artista famoso,
Noi auguriamo un futuro radioso.
Resterà storica questa vittoria,
E’ tuo il "leone", è tua la gloria!
Mostrato il talento in eurovisione,
Or tutti sanno che tu sei un campione!
Come presentazione di questa poesia non credo di dover aggiungere nulla a ciò che scrissi in quella fatidica giornata e che adesso voglio riportare qui.
Perchè è esattamente quello che scriverei anche in questo momento.
Quando abbiamo conosciuto Valerio era un diciottenne, un ragazzino.
Abbiamo assistito giorno dopo giorno alla sua crescita, sia personale che artistica.
Gli siamo stati accanto quasi tenendolo per mano.
Ora è diventato un ragazzo forte, sicuro di sè, consapevole del suo valore.
E oggi compie vent’ anni!
Anche se, per chi lo guarda con gli occhi dell’ affetto, resterà sempre quel “bambino” che ci ha incantato con la voce e conquistato con la personalità.
Gli auguriamo una vita sempre a colori, piena di successi, soddisfazioni e felicità.
E che sia un’ eterna primavera, come la stagione in cui è nato.
Questa composizione dà una versione un po’ romanzata della vita di Valerio che non è stato certo battezzato ad una fonte d’ oro!
Ma mi piaceva introdurre elementi di fantasia, per rendere ancora più bella la sua favola!
Composta il 10 aprile 2010
VENT‘ ANNI
Vent‘ anni fa in Sardegna nasceva il più bel fiore,
venisti al mondo tu, in tutto il tuo splendore.
Quella terra sì fiera che tanto ti somiglia
diede i natali a te, immensa meraviglia!
Era di primavera, ritornava il tepore,
le braccia di tua madre ti cinsero d’ amore.
Gli angeli su nel cielo intonarono un gran coro,
perchè era sceso in terra, quel giorno, uno di loro.
Fosti fasciato in stoffe di seta e di broccato,
ad una fonte d’ oro tu fosti battezzato.
L’ aria era profumata di rose e gelsomino,
cantò la prima nenia il tuo mare turchino.
E il fluttuar delle onde che ti cullava piano,
dentro di te è rimasto, pur se ora sei lontano.
Mostrasti fin da subito, sebbene piccolino,
che c’ eran sette note scritte nel tuo destino!
Adesso sei cresciuto, sei nell’ età più bella,
ti indica la via quella tua buona stella.
Da bambino giocondo che ispirava dolcezza,
sei diventato un giovane di insolita bellezza.
Solo trionfi e gioie a illuminar la strada,
bello sei come fiore coperto di rugiada.
Bello come un tramonto che infiamma l’ orizzonte,
bello come la gloria che porti scritta in fronte.
I ricci tuoi incorniciano quel viso tanto amato,
sia sempre benedetto il giorno in cui sei nato!
Hai l’ aspetto di un nobile, di un principe, un regnante,
e hai realizzato il sogno: adesso sei cantante.
E il primo gran regalo te lo fece il Signore,
donandoti una voce che arriva dritta al cuore!
E come non bastasse il tuo talento estremo,
sei appena andato a vincere la gara di Sanremo.
Allor che altro ancora noi ti si può augurare,
se non di deliziarci, continuando a cantare?
Ci sian sul tuo cammino sentieri colorati,
desideri esauditi e sogni realizzati.
Ti accompagni il successo, ti schiuda nuove porte,
abbia tu cieli azzurri e prospera la sorte.
Ci sia sempre bonaccia per il tuo navigare,
teatri prestigiosi dove poter cantare.
Auguriamo un futuro di platini e diamanti
a te che sei il migliore, l’ eroe di tutti quanti.
Ti risparmi la vita i problemi e gli affanni,
godi Valerio, appieno, di questi tuoi vent’ anni.
La tua anima pura giammai celerà inganno,
a te raggio di sole, Auguri,Buon Compleanno!
La prima volta che vedi Scanu dal vivo non si scorda mai!
E neanche la prima cerniera birichina!
Sono questi i due cardini intorno ai quali gira questa poesia.
Il 18 settembre 2010 è una data a me particolarmente cara perchè da quasi due anni aspettavo il momento in cui avrei sentito live il mio beniamino.
E quella sera finalmente realizzai il mio desiderio.
Se a questo aggiungiamo che proprio in quell' occasione Scanu avrebbe inaugurato la stagione delle "cerniere cadute"……..bè, di materiale ce n' era d' avanzo per poter costruire delle rime che avrebbero "eternato" il momento.
Composta il 24 settembre 2010
CAPO D’ ORLANDO
Tutta l’ Italia hai percorso, girando,
finchè sei giunto a Capo d’ Orlando
e ci hai trovato l’ immenso calore
di tutti noi che ti abbiamo nel cuore.
Stanchi, provati, con le ossa rotte,
attendevamo l’ una di notte
per il piacer di sentirti cantare,
l’ anima e il cuore sentire vibrare.
Per venti ore ti abbiamo aspettato
ed al tuo ingresso ti ha accolto il boato.
Entri radioso, lo show si inizia
la tua maestria incanta e delizia.
Ma ecco che giunge, puntuale, l’ intoppo
che però a tutti è piaciuto troppo.
Non prevedevi, in quella atmosfera,
l’ inconveniente della cerniera!
Il pantalone è, ahimè, difettoso,
fuori programma ilare e curioso.
Troppo simpatico il siparietto
e tu lo domini in modo perfetto.
Che tenerezza l’ idea bislacca
di rimediare chiudendo la giacca.
Ma il tentativo non ha successo,
ci guardi e dici: "Si vede lo stesso!"
Poi tu risolvi e si va avanti
e per la gioia di tutti quanti,
si libra magico e forte il tuo canto
di fronte al quale si tace soltanto!
Di rincontrarti è forte la speme
ma adesso quello che più ci preme
è dire a te, che riempi le arene,
che ti vogliamo un mondo di bene!
Resterà storica quella serata
che mi ha lasciato stordita e beata.
Per quella tua voce che il cuore "scompiglia",
grazie davvero! Ciao,Meraviglia!
E veniamo agli auguri "alternativi" per il Natale del 2011.
Riporto la dedica che accompagnava queste rime, così come la scrissi all' epoca.
Un altro anno è passato e noi siamo ancora qui, Valerio, a festeggiare il quarto Natale con te.
Sono stati anni intensi, in cui ad ogni successo, ad ogni ricorrenza, ad ogni occasione lieta, abbiamo dedicato a te i pensieri più belli, più sentiti, più affettuosi per dimostrarti quanto grande sia il privilegio di seguirti e accompagnarti in questo cammino in crescendo che è la tua carriera.
E allora cosa scrivere in questa occasione, che possa risultare diverso e originale?
Io che mi diletto "verseggiando" ho pensato di affidarmi alle rime sicule per soddisfare questa esigenza di originalità.
Composta il 25 dicembre 2011
BUON NATALE, VALERIO
cu l’ occhi scuri e la bucca chi ridi,
hai paragùni sulu ‘ntra li stiddi,
sulu cu ‘un ti canùsci nun lu crìdi!
artista sì dutatu e giniàli,
lu tò cantàri è sempri 'cchiù perfettu,
sì da tò vita atturi principàli.
suavità a tò musica diffunni,
di corpu ‘nni canciàsti tu la vita,
‘ncantàsti terra, celu e puru l’ unni!
chi ‘nni trapassa l’ arma commu stràli,
scìnninu puru i santi di la cruci!
Valerio, sì n’ artista universali!
forsi nun sù limàti a perfezioni
ma sèrvunu di certu a lù cuntestu,
la tò distrizza fu l’ ispirazioni!
di l’ arti musicali sì suvranu,
ti auguràmu sempri 'cchiù furtuna,
lu mègghiu sempri sì, Valerio Scanu!
‘ppi la tò vuci unica e immortali
e ora mi cungedu e ti salutu,
tanti auguri Valerio, bon Natali !
con gli occhi scuri e la bocca che ride,
hai paragone solo tra le stelle,
solo chi non ti conosce non lo crede!
artista sei dotato e geniale,
il tuo cantare (canto) è sempre più perfetto,
sei della tua vita attore principale.
soavità la tua musica diffonde,
di colpo ci hai cambiato tu la vita,
hai incantato terra, cielo e pure le onde!
che ci trapassa l’ anima come strale,
scendono pure i santi dalla croce!
Valerio, sei un artista universale!
forse non sono limati alla perfezione
ma servono di certo al contesto,
la tua destrezza fu l’ ispirazione!
dell’ arte musicale sei sovrano,
ti auguriamo sempre più (maggior) fortuna,
il migliore sempre sei, Valerio Scanu!
per la tua voce unica e immortale
e ora mi congedo e ti saluto,
tanti auguri Valerio, buon Natale!
Non ho resistito! Versione riveduta e corretta di "Lady Oscar"!
Non è granchè perchè sono stata condizionata e "imbrigliata" dalla metrica ma neanche il testo originale era questo gran capolavoro.
Composta il 16 marzo 2012
LA NUOVA SIGLA DI LADY OSCAR
Grande festa quel giorno in Sardegna
nel firmamento una stella in più
quando Natura vuole s’ ingegna
e infatti sei nato tu!
Oltre al talento e al nobile aspetto c’ è certamente qualcosa in più,
lingua tagliente come un fioretto,
Vale, questo sei tu!
Oh Vale Vale Vale Vale tutti fanno festa dove arrivi tu,
Oh Vale Vale Vale Vale come un moschettiere batterti sai tu,
Oh Vale Vale Vale Vale nell’ ambiente tanti ti invidiano perchè?
Oh Vale Vale Vale Vale anche nel vibrato eleganza c’ è.
Oh Vale Vale Vale Vale,
Oh Vale Vale Vale eeeee…..
Gran timore alla corte di “Amici”,
arriva Scanu e si trema già,
ovviamente noi tutti felici:
torna lì “sua Maestà”!
La Maionchi, Zerbi e ”Disgrazia” son lì al varco aspettando te
con fare vincente ed abile mossa stenderai tutti e tre!
Oh Vale Vale Vale Vale la tua voce incanta, non delude mai
Oh Vale Vale Vale Vale anche nella mischia ti distinguerai,
Oh Vale Vale Vale Vale nell’ ambiente tanti ti invidiano perchè?
Oh Vale Vale Vale Vale anche nel falsetto eleganza c’ è.
Oh Vale Vale Vale Vale,
Oh Vale Vale Vale eeeee…
Ripetizione seconda strofa…..
Mica avrete pensato che mentre veniva perpetrato lo scempio di “Amici Big” me ne fossi rimasta zitta e buona con tutto il fiele accumulato in corpo per settimane, vero?
Ahahahah, non ce l’ ho fatta! Lo sapete che sono pericolosa. Mi necessitava esprimermi in rima!
Diciamo che ho avuto una “buona” parola per tutti. E mai come in quella occasione, nel comporre sono morta dalle risate perchè la prima stesura era davvero troppo volgare e “pecoreccia”.
Posso darvi giusto qualche indizio……”gozzo” non era esattamente la prima parola che mi è venuta in mente parlando di ripescaggio ma, giocoforza, quella scurrile (che partiva direttamente dal cuore) l’ ho dovuta sostituire.
Peccato……sarebbe stata molto più efficace!
Anche la genziana avrei voluto rimarla diversamente ma sono una personcina a modo e ho desistito. Perchè renda al meglio, questa composizione si dovrebbe leggere in forma di stornello.
Ognuno ci metta mentalmente la musica che preferisce.
Composta il 17 aprile 2012